Le dichiarazioni del Capo della Protezione Civile Franco Gabrielli a Radio Capital, nelle quali inviata «A leggere il rapporto dell'ente europeo per la sicurezza marittima sulle aree più inquinate. Dagli sversamenti delle petroliere. In cima c'è la rotta che farà la Concordia. Siccome dietro alla nave c'è un sistema di raccolta io credo che in questo percorrere il Tirreno verso Genova più che sporcare puliremo un pezzo di mare oggi non particolarmente pulito», sono sconcertanti.
«Ricordiamo a Gabrielli – dice Umberto Mazzantini, responsabile Mare di Legambiente Toscana – che la Protezione Civile quegli inquinamenti dovrebbe contribuire a prevenirli, ancor prima che intervenire per ripulirli. Ci sembrano dichiarazioni poco meditate, forse frutto di un’accesa polemica con la Regione Toscana ed altre Amministrazioni pubbliche sul porto di destinazione del relitto della Costa Concordia, ma non si può dare definizioni simili di un tratto di mare che mantiene ancora una ricchissima biodiversità, nonostante sversamenti delle petroliere (peraltro in calo negli ultimi anni) e di altri episodi di pirateria ambientale puntualmente denunciati da Legambiente. Si tratta di un mare che, grazie alle sue bellezze, attira milioni di turisti e che proprio per questo un accordo tra Italia, Francia e Principato di Monaco ha deciso di tutelare con il Santuario internazionale dei Mammiferi Marini Pelagos e lo Stato Italiano con l’Istituzione di Parchi Nazionali a terra ed a Mare come quello dell’Arcipelago Toscano. Invitiamo tutti ad usare maggiore prudenza ed a pesare le parole. Soprattutto chi fa parte della classe dirigente di quello Stato che si è impegnato a tutelare il nostro mare con accordi internazionali e l’istituzione di Parchi nazionali ed aree marine protette».
Identici toni si riscontrano nella dichiarazione dell'ufficio stampa dell'ARPAT:
Le affermazioni del Prefetto Gabrielli sul mare della Toscana appaiono poco documentate.
Non si può bollare il mare della Toscana come fra i più inquinati del Mediterraneo, si tratta di una affermazione destituita di fondamento e non corrispondente alla realtà. In nessuno dei punti di monitoraggio effettuati lungo tutta la costa della nostra regione da parte di ARPAT nel 2013 gli idrocarburi sono sempre risultati al di sotto liel limite di rilevabilità strumentale.
Sempre nel 2013 il 98% delle acque di balneazione della Toscana sono risultate classificate "eccellenti", una percentuale fra le più elevate in Italia ed Europa (come si può facilmente verificare esaminando il rapporto EEA ).
Si tratta di un mare ricco di biodiversità (come attestano anche le foto presenti sul canale Fickr di ARPAT ) e nel quale è stato istituito grazie ad un accordo internazionale il Santuario dei cetacei "Pelagos", e vari parchi marini, sia nei tratti di mare italiano, come quello dell'Arcipelago Toscano, che sul versante francese della Corsica.
ARPAT ha seguito dal gennaio 2012 le operazioni di travaso del combustibile e di recupero del relitto della Concordia con un costante monitoraggio delle acque ma anche di altre matrici ambientali, che si sono sempre attestati su valori accettabili.
La preoccupazione per la tutela del parco nazionale dell'arcipelago toscano e del santuario dei cetacei è sempre stata chiara per ARPAT.
Nel merito del progetto di trasferimento del relitto della Costa Concordia dall'isola del Giglio, l'Agenzia sta esprimendo le sue considerazioni nella sede propria della Conferenza dei Servizi in corso di svolgimento.