Vele della Guida Blu e “Bandiere Blu”: apparentemente due strumenti di segnalazione di eccellenza balneare di pari affidabilità, ma solo in teoria, perché nessuno pone in discussione la serietà e la imparzialità con cui Legambiente e Touring Club stilano una classifica che esamina TUTTE le località balneari e tiene conto di decine e decine di “parametri valutativi” senza che le amministrazioni locali debbano cacciare un centesimo, qualcosa nel meccanismo di attribuzione delle cosiddette “Bandiere Blu” non quadra e, come riporta Greenreport, se ne è accorto pure il prestigioso Corriere della Sera che ha dedicato all’inguacchio delle “Bandiere Blu” un lungo articolo.
Ed ecco cosa scrive su Greennreport Alessandro Farulli:
"Il mare italiano è sempre più blu. Lo sostiene, pubblicando i dati del ministero della Salute, il Corriere della Sera di oggi che evidenzia come, rispetto al 2010, i lidi promossi sono aumentati del 7,3%. Ma la cosa interessante, dal nostro punto di vista, non è solo questa bensì che la collega del quotidiano più letto in Italia sottolinea, confrontando quanto emerge dall'operazione "bagno sicuro" del ministero con la classifica della Fee, «Occorre notare come parte delle conclusioni sulla salubrità delle acque siano in contraddizione».
Dando la parola a Silvano Focardi, docente di Ecologia all'università di Siena questi afferma infatti che «Nella classifica blu Basilicata, Sicilia e Sardegna sono relegate agli ultimi posti e invece spiccano Abruzzo e Campania. Qualcosa non torna». Il nodo è che questi dati del ministero della salute «si riferiscono alle analisi sui campioni di acque prelevate in 5 mila punti frequentati dai bagnanti (...)» e sono stati valutati «due parametri microbiologici importanti per la salute. La presenza di due batteri noti come causa di gastroenteriti, escherichia coli e enterococchi, sinonimi di inquinamento. Se i valori superano i paletti fissati da una direttiva europea significa che mancano depuratori adeguati».
Mentre per l'altra classifica sono «I singoli Comuni che rispondono a un questionario». Tant'è che ci sono comuni senza il depuratore che invece hanno ricevuto e fanno sventolare tranquillamente, dopo averla persino festeggiata, la bandiera blu... Con questo non vogliamo dire che tutte le amministrazioni si comportino così, tuttavia abbiamo riportato quanto successo solo pochi giorni fa la presa di posizione dei gestori di due stabilimenti balneari toscani - Mamma Licia e Tridente, localizzati sulla spiaggia della Feniglia nel comune di Monte Argentario - che in contrasto con l'amministrazione, che vorrebbe esibire la bandiera blu, sostenendo che il riconoscimento è stato ottenuto con qualche omissione se non addirittura con l'inganno.
Non solo, all'Isola d'Elba è noto il caso del Comune di Marciana Marina che da anni riceve la bandiera blu per un approdo turistico inesistente (l'amministrazione non ha ancora nemmeno il Piano del Porto..) all'interno di un'area portuale dove da anni Goletta Verde segnala la presenza di troppo pieni fognari e la presenza di escherichia coli e enterococchi ben oltre i limiti. Insomma, persino l'ex ministro Prestigiacomo si accorse che qualcosa non andava e dunque ora servirebbe che alla Fee si accorgessero che almeno per l'Italia c'è bisogno come minimo di più controlli".
Ed ha nostro parere c'è bisogno aggiungere che i cittadini dovrebbero essere messi maggiormente in grado di capire chi racconta favole e bugie con la "legittimante" esposizione di drappi e medaglie carpiti come sopra affermato. L'Italia (e l'Elba) dei "furbi col fiato corto" è vicina alla rovina, ci salveremo solo se riusciremo a tornare un paese normale, che premia l'intelligenza e l'onestà, la sostanza sull'apparenza.
Le cicche tolte di terra non compensano gli stronzi fluttuanti in acqua.
Elbareport