Volevo far il punto della attuale situazione idrica elbana. Il periodo estivo è appena iniziato e siamo già in una grave crisi per la cui risoluzione sussiste una sola speranza: pioggia intensa e subito.
Ecco invece quali sono i rimedi che l'Ente Gestore ha in programma per l'isola d'Elba:
- fare nuovi pozzi che pescheranno in una falda sempre ricca d'acqua tutto l'anno esclusi però i periodi siccitosi come quello attuale nei quali la falda, mancando di alimentazione per assenza di piogge, sarà ad un livello così basso da comprometterne la qualità e da ridurre enormemente la portata emungibile.
- installare quanto prima un impianto di potabilizzazione dell'acqua marina in grado di produrre, a costi iperbolici e per il periodo di crisi estiva e cioè al massimo per una mesata all'anno, una portata di 60 litri al secondo d'acqua potabile dei quali 30 andranno subito perduti: negli altri 11 mesi l'impianto sarà invece inutilizzato il che non impedirà di dover effettuare una costosa manutenzione onde evitare che l'estate successiva sia fermo.
- costruire una ventina di laghetti (provocatoriamente da me definiti pozzanghere ) nei quali depositare fuori stagione milioni di metri cubi d'acqua per lasciarla evaporare o marcire per poi, l'estate seguente, doverla depurare onde poterla immettere nell'acquedotto.
- rifare la maggior parte delle condotte di rete pensando di ottenere una forte riduzione delle perdite, riduzione praticamente impossibile da realizzarsi in tempi non secolari.
Al contrario il rimedio che sicuramente ovvierebbe alle problematiche idriche che attualmente assillano l'Elba e cioè costituire quanto prima una piccola parte di serbatoio sotterraneo dove poter fuori stagione depositare e mantenere fino alla successiva estate il necessario quantitativo d'acqua potabile fresca, di ottima qualità e che tale si mantiene sottoterra, ebbene tutto questo non viene nemmeno preso in considerazione anche se il suo costo risultasse inferiore di quello necessario per il dissalatore. Quella narrata é una realtà che si ripete, con poche varianti, da almeno un decennio. Mi domando quante crisi occorrerà superare in futuro perché il problema venga capito e superato con le giuste decisioni?