"Come avevamo auspicato le luci del giorno di Sabato ci hanno rassicurato, il mezzo della Guardia Costiera che ha compiuto un sopralluogo nell'area marina circostante la parte a Nord-Ovest dell'Elba ci ha segnalato l'assenza di eventuali altre frazioni della macchia oleosa che nel pomeriggio di Venerdì ha toccato la costa presso Patresi"
A parlare in prima persona Sindaco di Marciana Anna Bulgaresi, alle 7.30, dopo essersi recata nella frazione turistico-costiera del suo comune: "Non ci sono quindi - ha proseguito l'amministratrice -ulteriori elementi di allarme, ed anche i teli posti a protezione dei tratti di costa dalla Protezione Civile hanno funzionato bene, si sta procedendo alla loro rimozione e lavaggio, il materiale che è effettivamente spiaggiato è stato quindi in quantità molto modesta ed e stato perfettamente timosso. Colgo l'occasione per ringraziare gli operatori della Protezione Civile - ha chiuso Bulgaresi - per l'ottimo lavoro che hanno svolto e con loro i cittadini e quanti si sono prodigati per riportare lo stato di normalità".
Si archivia quindi positivamente il primo episodio di inquinamento costiero dell'estate elbana 2012: tempestività dell'intervento (da terra) e scarsità della massa totale del materiale in galleggiamento (concentratosi in una lunga (200 m) ma poco larga "striscia") hanno favorito il positivo epilogo.
"Il mare è pulitissimo - fa da sponda a Bulgaresi Umberto Mazzantini, di Legambiente (che testimonia la sua affermazione con le foto che ci gira e che publichiamo) anche noi riconosciamo alla Protezione Civile agli operatori locali ed al Comune Marcianese di essersi mossi con efficienza e rapidità".
Restano però pertinenti, pure alla luce del modesto episodio, le altre osservazioni del Responsabile Mare per la Toscana di Legambiente: il taglio finanziario operato già dal Governo Berlusconi che ha dimezzato la capacità di intervento dei mezzi antinquinamento, la conseguente indisponibilita di un "pattugliatore" attrezzato per individuare ed aggredire le macchie inquinanti lontano dalle coste, mostra oggi tutta la sua pericolosa scempiaggine.
Se la chiazza di Patresi avesse avuto la stessa consistenza di altre che ripetutamente si sono riscontrate nel nostro mare, stanti i "tempi di reazione mostrati" sul fronte mare, sarebbe stato con tutta probabilità un disastro.
I sindaci dell'Elba con le altre amministrazioni locali competenti debbono imparare a farsi sentire dai poteri centrali anche su questo fronte, far capire a chi governa che non si risparmia sull'emergenza, che sguarnire le difese della costa è non solo una scelta ambientalmente folle, ma è pure, nel caso di specie, un attentato all'integrità della maggiore risorsa dell'economia isolana.
sergio rossi (foto del 30/06/2012 ore 8 per gentile concessione di Legambiente)