Abbiamo inviato al Consiglio Regionale della Toscana le nostre osservazioni sul Piano Paesaggistico (PIT con valenza di Piano Paesaggistico) – vedi: Codice dei beni culturali e paesaggistici ( D.Lgs 42/2004 e succ. mod. e integr. ).
OSSERVAZIONI
CONSIDERAZIONI GENERALI
Italia Nostra Arcipelago Toscano ritiene che il Piano Paesaggistico rappresenti uno strumento fondamentale per lo sviluppo equilibrato della Toscana per l’approfondimento della ricerca e dei metodi di approccio indicati, per il grande sforzo di sistematizzazione dei vincoli, per le norme espresse e innanzi tutto per gli indirizzi culturali e metodologici ai quali si dovranno uniformare tutti gli strumenti urbanistici e di settore della Regione Toscana.
Per le osservazioni più dettagliate al Piano, si rimanda al documento presentato dal Consiglio Regionale di Italia Nostra.
Per considerazioni riferite in particolare alla nostra Sezione, presentiamo qui di seguito un’osservazione.
PREMESSE
Sappiamo che la scelta degli strumenti di sintesi è innovativa dal punto di vista accademico e scientifico. Sappiamo anche che definire i confini di ogni singolo ambito è stata un’operazione lunga e che gli ambiti vanno visti come un contenitore territoriale all’interno del quale far valere determinate linee guida amministrative, frutto di ragionamenti fatti su territori, o porzioni di territorio, accomunati da caratteri distintivi e identitari al tempo stesso. Il territorio regionale è vasto e numerose sono le territorializzazioni caratterizzanti.
Italia Nostra Arcipelago Toscano, tuttavia, dissente su come il territorio dell’isola d’Elba e di tutto l’Arcipelago Toscano è stato interpretato. Privilegiare un aspetto, quale la “osmosi” di ogni singola isola con il continente, su cui si fonda invece il Piano Regionale, è riduttivo. Le considerazioni concernenti il futuro delle province dovrebbero essere inoltre importanti per la lettura delle nostre osservazioni.
OSSERVAZIONI
A prescindere dalla filosofia e finalità del Piano Paesaggistico, emerge nella suddivisione della Toscana in “Ambiti di paesaggio” lo smembramento delle Isole dell’Arcipelago Toscano in tre ambiti. Specificatamente:
Capraia e Gorgona inserita nell’ambito n. 8 Piana Livorno Pisa Pontedera;
Elba, Pianosa, Montecristo inserita nell’ambito n.16 Colline Metallifere;
Giglio e Giannutri inserita nell’ambito n.20 Bassa Maremma.
Tale smembramento determina una dispersione nella descrizione e nell’approfondimento delle peculiari caratteristiche naturali, storiche e socio-economiche delle Isole toscane, con perdita di incisività e specificità negli obiettivi di salvaguardia mirata e di sviluppo economico sostenibile, in particolare per Elba, Giglio e Capraia a prevalente vocazione turistica. Questo comporta, fra l’altro, ricadute negative in termini di partecipazione e condivisione nel processo culturale, ecologico ed economico, che rappresenta la missione prima del Piano Paesaggistico.
Senza entrare nei dettagli, ma limitandoci ad una sorta di ” premessa”:
Da un punto di vista geologico le Isole toscane rappresentano il margine occidentale dell’Appennino Settentrionale, luogo di confine fra la Placca europea e quella africana. Esse sono sede di geodiversità e geotopi di eccezionale valore paesaggistico che documentano una storia geologica vecchia di almeno 400 milioni di anni, e che dagli ultimi 10 mila anni ha conferito ai territori i suoi attuali caratteri insulari.
L’insularità ha condizionato i popolamenti animali e vegetali, e le stesse frequentazioni antropiche, insediamenti, uso del territorio ed economie. L’insularità ha conferito alle isole toscane peculiari caratteri: geo-morfologici, eco-sistemici, insediativi ed infrastrutturali, rurali e socio-economici, marcatamente differenti dalle aree limitrofe continentali e che, se pure talora distinti nelle diverse isole, sono tutti riconducibili ad un denominatore comune: l’insularità. Una realtà che dovrebbe essere pienamente riconosciuta anche dal Piano Paesaggistico della Regione Toscana, per le molteplici e peculiari problematiche che l’insularità comporta in relazione alla salvaguardia ed uso del territorio, sviluppo sostenibile e garanzia dei servizi primari quali sanità e continuità territoriale.
La stessa presenza del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, l’unico pienamente compreso nel territorio regionale, invita sia per ragioni naturali e culturali, sia per l’esigenza dettata dal semplice buon senso di sviluppare un Piano Paesaggistico in armonia con il Piano del Parco – così da evitare non opportune viscosità amministrative a tutto vantaggio di impropri usi del territorio -, l’istituzione di uno specifico “Ambito di paesaggio: Arcipelago Toscano” al fine di una maggiore efficacia delle politiche territoriali nel riconoscimento del senso di appartenenza delle comunità locali, come si legge nelle stesse “Premesse” del Piano Paesaggistico.