L’Associazione Geometri Elbani ringrazia il Comune di Portoferraio per aver proposto ricorso al Tar contro il P.I.T. nei confronti della Regione Toscana nell’interesse dei propri cittadini. Se la Regione Toscana non apporterà sostanziali modifiche al Piano Paesaggistico siamo convinti che altri Comuni del continente non saranno così remissivi ad un piano che comporterà molte difficoltà all’uso del suolo. Chi ritiene che l’azione del Comune sia assurda e fuori tempo dovrebbe attendere l’approvazione finale e la decorrenza del termine per la proposta del ricorso. Perché, come già detto, il Comune di Portoferraio non sarà probabilmente il solo ad opporsi al Piano Regionale infatti il P.I.T. adottato non ha allarmato solo l’Elba ma gran parte della Toscana.
Si richiama a riguardo l’articolo del noto storico d’arte, Philippe Daverio, pubblicato dal Tirreno il 21 settembre 2014, che chiede all’Assessore Marson “Come può una vigna deturpare il paesaggio?” commentando che il bellissimo paesaggio Toscano è anche il frutto del lavoro dell’uomo. L’autorevole storico d’arte evidenzia anche la preoccupazione dei cavatori delle Apuane e dei viticoltori Toscani. Quindi il P.I.T. non riguarda solo l’Elba e preoccupa gran parte della Regione Toscana. L’A.G.E. è preoccupata per gli effetti negativi che l’approvazione del Piano Paesaggistico potrebbe avere sulla già critica economia Elbana anche per la difficoltà di lettura e di interpretazione del predetto piano. Infatti, com’è noto soprattutto agli operatori del settore il piano Paesaggistico si compone di circa 3.000 pagine, e non appare in linea con l’auspicato spirito di semplificazione di cui tanto si sente parlare nella Pubblica Amministrazione. Non solo, alcuni autorevoli soggetti si sono preoccupati di precisare che il P.I.T. non contiene “divieti” ma solo “consigli”. Anche Legambiente nell’articolo pubblicato dal Tirreno il 2 novembre 2014 afferma “Se la regione mette nero su bianco vincoli che già ci sono non va bene mentre aggirare gli stessi vincoli va bene a tutti”. Una simile affermazione, seppur proveniente da un’autorevole Associazione, non è condivisibile in quanto il territorio è già soggetto a numerosi e chiari vincoli, nel rispetto dei quali chi opera nel settore chiede il preventivo nulla osta (che non sempre si ottiene) prima del rilascio del permesso di costruire.
L’A.G.E., con riferimento all’articolo di Legambiente, precisa di non essere una “corporazione” e di non aver contribuito al saccheggio del territorio Elbano.
L’A.G.E. con riferimento a tale articolo precisa, inoltre, che i Geometri appartengono ad un Albo professionale che opera nel settore con professionalità e nel rispetto dell’ambiente, delle leggi e dei vincoli presenti sul territorio.
L’A.G.E. respinge quindi, ogni presunta responsabilità al saccheggio del territorio Elbano e, se l’autore dell’articolo pubblicato dal Tirreno il 2 novembre ritiene che il territorio Elbano sia stato saccheggiato determinando la crisi dell’economia dell’Isola cerchi altrove i responsabili o ne faccia nomi e cognomi. La tutela dell’ambiente non è una priorità degli “ambientalisti” ma anche dei professionisti che operano nel settore edilizio.
L’Associazione Geometri Elbani
Gentili Signori
Non ce ne vogliate, se come d'uso, rendendo ben distinguibile chi dice cosa, commentiamo quello che ci avete inviato, dopo averlo pubblicato con il (crediamo) giusto risalto, chiosando il vostro documento.
La vicenda è compressa ma tentiamo comunque di farla breve:
- Tessete le lodi del bizzarro ricorso "a futura memoria" contro il PIT presentato dal Comune di Portoferraio, dicendovi certi che ne pioveranno numerosi altri, intanto dopo un mese circa ci pare che non se ne sia ancora visto un'altro (neppure da parte vostra, fatto che ci fa chiedere: perché non ricorrete impegnando così i vostri soldini e non quelli di noi contribuenti?);
- Citate il confronto Daverio-Marson con il paesaggio toscano "frutto anche del lavoro dell'uomo", sarebbe però interessante sottoporre al giudizio di Daverio alcuni "lavori dell'uomo" (ecomostri, ecomostriciattoli e deturpanti cementificazioni) già realizzati o progettati all'Elba;
- Oltre le chiacchiere, il PIT (concetto ribadito dall'Assessore Marson qualche ora fa) non aggiunge nuovi vincoli a quelli esistenti, peraltro quasi totalmente determinati da norme nazionali ed internazionali. Fatto capo a ciò, di cosa stiamo (anzi state) discutendo, cosa andate cercando sotto la protettrice alla del Comune di Portoferraio, di mutare la legislazione della Repubblica Italiana o le direttive europee?
- Il fatto che si richiedano nulla osta e permessi alle competenti autorità (e perfino che li si ottengano) non garantisce in sé la correttezza e la legalità dell'operare: si veda, solo per citarne alcuni, i clamorosi ultimi casi Capoliveresi dei falsi ruderi, dove formalmente era tutto in regola nel chiedere e nel concendere, salvo occorgersi che in realtà erano stati commessi dei reati molto gravi e concesso (fino a prova contraria in buona fede, comunque con un forte deficit di controllo) di commetterli.
- Ultimo: non sappiamo come funziona il vostro Albo Professionale ma sappiamo come funziona il nostro, dal quale si può essere sospesi o radiati (e quindi interdetti dall'esercitare la professione) quando si violano gravemente le regole dettate dalla deontologia o le Leggi della Repubblica Italiana. Ci domandiamo se in questi anni l'Ordine dei Geometri abbia mai censurato qualcuno dei suoi iscritti operante nella nostra area, e soprattutto, a fronte della constatazione delle centinaia di devastanti abusi elbani scoperti, contestati e sanzionati con sentenze anche passate in giudicato, se l'AGE " ...che opera nel settore con professionalità e nel rispetto dell’ambiente ..." abbia mai espresso una parola di morale pubblica riprovazione.
Buon Lavoro
sergio rossi