Quella a cui stiamo assistendo, in verità non poco sbigottiti, è una lenta, inesorabile e scientifica operazione di smantellamento dei contenuti essenziali del Piano Paesaggistico della Toscana.
Prescrizioni che diventano semplici raccomandazioni, divieti ex lege che si trasformano in blandi inviti alla riqualificazione, regole snelle e tracciabili che diventano infine direttive incerte e fumose.
Un vero scempio. Tecnico. Giuridico. Politico.
E, se dobbiamo essere sinceri fino in fondo, in questa brutta vicenda, è proprio l’aspetto politico che ci inquieta di più. E’ forse questo il primo banco di prova di una nuova possibile maggioranza anche in Toscana? Di un Patto del Nazareno riscritto qui sulle ceneri di un Piano Paesaggistico, scientemente e amorevolmente silurato assieme, da FI & PD?
Siamo a due mesi dal voto. Possibile che il Presidente Rossi non si renda conto che con un’approvazione non del tutto dignitosa in Consiglio di questo Piano, vedrà fatalmente svanire quell’amplissimo consenso di cui ha goduto in questi anni in tanti ambienti della nostra regione? Possibile, davvero, che non se ne accorga?!
L’antinomia corretta, caro Presidente Rossi, non è estremismo versus moderazione, bensì valori collettivi contro interessi privati, quand’anche legittimi. Nessuno infatti intende bloccare l’economia, anzi. La si vorrebbe invece incardinare a quanto di meglio essa può offrire sui territori toscani: bellezza, armonia degli spazi, cultura del lavoro, senso profondo della comunità, coesione sociale, poche regole ma certe. Per questo, fino all’ultimo minuto, confidiamo in un Suo sussulto d’amor proprio. Che poi, a ben vedere, sarebbe un sussulto d’amore verso quella comunità e quei territori che si apprestano a rieleggerla.
Buon lavoro e buona fortuna.
Fausto Ferruzza
Presidente Legambiente Toscana
(da una dichiarazione rilasciata a greenreport)