Legambiente Arcipelago Toscano ha scritto al Sindaco di Marciana, agli assessori all’urbanistica e all’ambiente della Regione Toscana ed al Ministero dell’economia e delle finanze perché non venga approvata la variante urbanistica per la realizzazione di un parcheggio nella piccola frazione di Chiessi (Marciana). Legambiente invita il sindaco di Marciana, Anna Bulgaresi, «Ad operare anche in questa occasione con la stessa decisione e coraggio dimostrati nella vicenda dell’abbattimento dell’’Ecomostro di Procchio e nella riapertura del sentiero della Guardiola. Per questo chiediamo alla Sua Amministrazione ed al Consiglio Comunale ad accogliere quanto scritto nella nota della Regione Toscana dell’1/7/2011 riguardante la variante urbanistica proposta: «In considerazione della delicatezza del contesto territoriale e paesaggistico/ambientale in cui la previsione di colloca, la variante necessita di essere supportata da una approfondita analisi dello stato dei luoghi (uso dei suoli, assetti vegetazionali, regime idraulico) .... integrare la variante con indirizzi e precisazioni in merito al corretto inserimento paesaggistico anche attraverso il ridimensionamento della superficie destinata a parcheggio che tuttavia appare sovradimensionata rispetto al contesto ambientale e paesaggistico del piccolo abitato di Chiessi» e quindi a non procedere con l’approvazione di una variante che presenta moltissimi problemi e scarsissimi benefici».
Per il 26 luglio 2012 è convocato il Consiglio Comunale di Marciana con all’ ordine del giorno “Approvazione, ai sensi della L.R. 1/2005 SS.MM.II. – Variante urbanistica puntuale al vigente strumento urbanistico comunale per ampliamento area della Zona “f Attrezzature di interesse generale“ Sottozone “F4 Parcheggio Pubblico” N. 105 in Fraz. Di Chiessi”, un progetto che gli ambientalisti, visto l’impatto paesaggistico ed ambientale e la scarsa utilità, ritenevano abbandonato dal Comune.
Il 5/8/2010 la Giunta Comunale aveva ’approvato il “Progetto preliminare” da realizzare con un finanziamento concesso con “Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 22/2/2010”, In realtà tale Decreto è del 25/2/2010 (modificato con Decreto del 29/4e 2010) ed, alla voce 257, indica come ente beneficiario il Comune di Marciana (€ 100.000,00 anno 2009 - € 20.000,00 anno 2010 - € 20.000,00 anno 2011, per un totale di € 140.000,00) per interventi di “Lavori di realizzazione di muro di sostegno lungo la strada provinciale per Pomonte – Località Chiessi” e il Cigno Verde isolano sottolinea che «Evidentemente il finanziamento ha per oggetto un intervento completamente diverso, probabilmente a servizio di un parcheggio che, secondo gli strumenti urbanistici, dovrebbe sorgere lungo la Strada Provinciale per Pomonte subito dopo l’ingresso ad ovest di Chiessi».
Invece il 19/1/2011 la Giunta Bulgaresi ha avviato il procedimento per la redazione di una “variante urbanistica puntuale allo strumento urbanistico vigente” che include terreni ricadenti dalla parte opposta di Chiessi e che l’attuale strumento urbanistico classifica “Verde Privato”. Il tutto per poter realizzare un parcheggio pubblico per circa 25 posti auto, in grado di soddisfare parte delle esigenze di Chiessi nel periodo di maggior flusso turistico, cioè un paio di settimane. Il 22/3/2011 il Consiglio Comunale ha adottato la variante.
«Scopriamo ora – scrive Legambiente - che l’Amministrazione Comunale asserisce che la modifica cartografica oggetto di variante “Non comporta una modifica al quadro conoscitivo di cui allo strumento urbanistico vigente di riferimento e che – pertanto – si ritiene che non debba necessariamente contenere gli studi di valutazione degli effetti ambientali né è necessario acquisire il parere dell’Autorità di Bacino e neppure del competente Ufficio Regionale per la Tutela del Territorio”. Non siamo d’accordo e crediamo che questa convinzione vizi l’intero atto: infatti la frazione di Chiessi risulta essere un’enclave della Zona di Protezione Speciale (Zps – Direttiva Ue Uccelli), Sito di Interesse Comunitario (Sic – Direttiva Ue Habitat), Sito di Importanza Regionale- Sir L.R. 56/2000) “Monte Capanne e Promontorio dell’Enfola Codice Natura 2000IT160012, è necessaria la Valutazione di Incidenza che riguarda ogni progetto all’interno di aree di questo genere e in quelle limitrofe. Si fa inoltre presente che nell’area vivono specie molto rare e protette come la Raganella Tirrenica (Hyla sarda)».
Ma la cosa che preoccupa di più gli ambientalisti ed un gruppo di cittadini che ha presentato osservazioni è che, «Per realizzare 25 parcheggi da utilizzare forse per due settimane, si andrebbe a sconvolgere una delle poche aree agricole “urbane” rimaste e che rappresentano una caratteristica delle frazioni di Chiessi e Pomonte, mentre non si tengono in considerazione gli aspetti paesaggistici ed ambientali e di riqualificazione dell’area anche ad uso di un diverso e più moderno turismo, più utile alla qualità della vita di cittadini ed ospiti.L’area che si vorrebbe trasformare in un anonimo parcheggio vuoto per 11 mesi all’anno, presenta infatti ancora notevoli aspetti di naturalità in un contesto di vecchi coltivi e muretti a secco che sono tra le ultime vestigia urbane dell’agricoltura “eroica” e della cultura contadina elbana, il parcheggio inoltre porterebbe con ogni probabilità all’eradicazione delle piante di alto fusto ed ornamentali presenti e che invece vanno assolutamente preservate. Invece nella relazione illustrativa al progetto si legge: “per la realizzazione dell’intervento è prevista la rimozione ed accatastamento in cantiere del materiale dei muri di contenimento a sasso …. I nuovi muri, grazie al materiale precedentemente recuperato ed a quello ottenuto dalle opere di scavo, verranno completamente rivestiti in pietra locale e saranno simili ai precedenti.)”. Siamo evidentemente alla banalizzazione ed all’artificializzazione di un ambito agricolo-naturale realizzato dalla fatica e dalla storia contadina di Chiessi, che va invece valorizzata e fatta conoscere. Il parcheggio invece cancellerebbe un elemento caratteristico dell’ambiente e della storia della frazione ed appare in netto contrasto con la stessa concezione di “Paesaggio” contenuta nel Decreto Legislativo n. 42 del 2271/2004».
Secondo il Cigno Verde isolano, «Dietro questa variante sembra esserci invece una superata concezione della “modernità” e del turismo e questo proprio nel bel mezzo di una crisi che probabilmente renderebbe superfluo sacrificare un’area verde all’asfalto e con (al contrario) la crescita di un turismo al quale non fa paura fare due passi a piedi per arrivare al mare, magari passando attraverso un paesaggio agrario “urbano” che conseva ancora la sua naturalità».
Gli ambientalisti ricordano quanto detto Il 24 luglio dal ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania nel suo intervento all’evento "Costruire il futuro: difendere l'agricoltura dalla cementificazione", «Ogni giorno 100 ettari di terreno vanno persi, negli ultimi 40 anni parliamo di una superficie di circa 5 milioni. Siamo passati da un totale di aree coltivate di 18 milioni di ettari a meno di 13. Sono dati che devono farci riflettere sul fatto che il problema del consumo del suolo nel nostro Paese deve essere una priorità da affrontare e contrastare. In un quadro come quello italiano, che da questo punto di vista non è assolutamente virtuoso, dobbiamo invertire la rotta di un trend gravissimo che richiede un intervento in tempi rapidi. Serve una battaglia di civiltà, per rimettere l'agricoltura al centro di quel modello di sviluppo che vogliamo dare al nostro Paese. Non penso, naturalmente, a un ritorno a un paese agreste, ma immagino uno Stato che rispetti il proprio territorio e che salvaguardia le proprie potenzialità. Noi usciremo vincenti da questa crisi se lo faremo con un nuovo modello di crescita che passa necessariamente attraverso questi temi. Sono spesso, infatti, proprio questi passaggi difficili quelli utili a dare una svolta».
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano