Dalle informazioni raccolte direttamente da Emanuele Coppola, responsabile del Gruppo Foca Monaca, sembrerebbe proprio essere una scena simile a quella già osservata nel giugno 2009 all’isola del Giglio, in cui due foche adulte si scambiavano effusioni amorose.
«Ancora una volta si è trattato di un maschio e una femmina adulti – ha dichiarato Emanuele Coppola – e le modalità descritte fanno pensare al tipico tentativo del maschio, sempre molto aggressivo, di trascinare sott’acqua la femmina per poi riuscire ad accoppiarsi. L’osservazione di Marettimo non sorprende più di tanto visto che negli ultimi anni gli incontri con questi animali si sono più volte ripetuti (come descritto più avanti), ma aggiunge certamente un tassello importante al grande puzzle di informazioni che porteranno finalmente alla presa di coscienza delle Autorità competenti».
Dopo aver parlato a lungo con l’osservatore il responsabile del Gruppo Foca monaca Italia, si è complimentato con Dino Piazza, questo il nome dell’osservatore. A lui il Gruppo consegnerà una medaglia d’oro, riproduzione artistica di un’antica moneta pre-ellenica con l’effige della foca monaca. Il monile, realizzato in argento placcato oro dai maestri orafi VERNA di Pescara in esclusiva per il Gruppo Foca Monaca, è stato creato per gratificare tutte le persone che documentano in modo inequivocabile la presenza della foca monaca nel nostro paese. I primi ad essere premiati sono stati i coniugi Ferro che nell’agosto 2013 hanno documentato con un video la presenza di una giovane foca davanti alla spiaggia di Isola Verde di Chioggia.
Dino Piazza vive a Marettimo e ha l’abitudine di fare jogging lungo i sentieri che attraversano l’isola. La mattina del 6 giugno scorso si era fermato presso la zona nord, non lontano dal castello di Punta Troia, per inviare ai suoi amici un breve video panoramico. Appena iniziata la ripresa con lo smartphone, si accorge di strani movimenti in acqua osservando lo schermo del suo cellulare, sottolineati anche da un insolito vociare dei gabbiani poco distanti. Interrotta la ripresa, Dino concentra meglio la sua attenzione sul mare e scorge chiaramente due corpi affiancati di foche muoversi nell’acqua, impegnati in un’apparente attività di gioco. Pochi istanti di stupore che non gli consentono, però, di riprendere nuovamente la scena. Fortunatamente i due animali, anche se distanti, sono ben visibili nel filmato girato poco prima inconsapevolmente.
LA FOCA MONACA ALLE EGADI
Il Gruppo Foca Monaca segnalò per la prima volta la presenza di una femmina adulta di foca monaca con cucciolo in fase di svezzamento alle isole Egadi nell’Inverno 2004. Nel primavera 2009 il Gruppo promosse la donazione alla comunità marettimara di una statua raffigurante una mamma foca col suo cucciolo, realizzata grazie al generoso contributo di Franco De Salvo, un mecenate molto affezionato all’isola di Marettimo, promotore di innumerevoli iniziative in favore della comunità locale.
Alla primavera 2011 risale la prima osservazione ben documentata di una foca monaca grazie a un breve video realizzato da Pippo Incaviglia, uno dei più noti pescatori di Marettimo. Nel 2013 la presenza della foca monaca alle isole Egadi è stata ufficializzata anche da una comunicazione del Ministero dell’Ambiente in occasione della presentazione dei primi risultati ottenuti da una ricerca scientifica condotta dall’ISPRA in collaborazione con l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.
«Questo affascinante animale è tornato già da alcuni anni ad abitare varie località del Tirreno centrale e gli avvistamenti si ripetono dalle coste della Versilia fino alle Egadi e alle Pelage, con una delle ultime segnalazioni proveniente dall’isola di Lampedusa nel maggio scorso. La sua presenza è un fenomeno consolidato – conclude Coppola – ma che ancora non riceve l’attenzione che meriterebbe da parte delle istituzioni».
In particolare il Gruppo Foca Monaca ribadisce l’importanza di un completo e fiducioso coinvolgimento delle comunità locali che oggi comprendono, meglio di chiunque altro, gli effetti positivi di questo insperato ritorno.
REGOLE DI COMPORTAMENTO PER OSSERVARE LE FOCHE MONACHE
1) E’ possibile osservare liberamente l’animale da alcune decine di metri di distanza senza disturbarlo, semplicemente evitando schiamazzi o movimenti bruschi.
2) Vigilare che nessuno si avvicini troppo all’animale e soprattutto che nessuno consenta l’avvicinamento di animali domestici o natanti con motore acceso.
3) In caso di avvistamento durante la navigazione è bene rallentare e poi spegnere il motore della propria imbarcazione, attendendo che l’animale decida autonomamente cosa fare, a volte questo potrà consentire degli incontri ravvicinati molto emozionanti, le foche infatti sono di indole estremamente curiosa.
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(foto Pino Piazza GFM)