L’incendio, prontamente domato, propagatosi giovedì scorso in località Santa Filomena mi porta ad alcune riflessioni che riguardano non solo i miei concittadini, ma tutti gli elbani che negli anni passati ne hanno subito le devastazioni.
Per prima cosa mi compiaccio per il pronto intervento del nostro servizio anti incendio di stanza a Cavo, prestato dal Gruppo di Volontariato “Pegaso”, giunto immediatamente con alcuni mezzi sui due lati dell’incendio, e secondariamente col Corpo dei Vigili del Fuoco di Portoferraio che, appena intervenuto, ha domato le fiamme, senza considerare il personale del Comune subito presente per coordinare gli interventi.
Fin qui tutto bene in termini di capacità operativa d’intervento, avvenuto puntualmente e con rapido successo.
Quello che, da subito presente sul posto, mi ha sconcertato sono le misure di prevenzione.
Presso i cosiddetti “Palazzoni”, punto carrabile più vicino all’incendio, non esisteva nessuna bocchetta d’acqua, non dico antincendio, ma nemmeno da giardino, da poter utilizzare per contenere le fiamme che stavano attaccando i folti pini in prossimità.
Tutti, credo, sappiano immaginare che cosa significhi l’innesco di un pino e il suo effetto torcia per tutta la pineta circostante che avrebbe provocato danni incalcolabili alle abitazioni attigue, ma non solo.
Non ci voleva nulla e, presente sul posto, dico che abbiamo avuto la fortuna del caso e del vento non troppo teso.
Altro aspetto sconcertante riguarda l’adozione di misure antincendio sui fondi incolti, Ormai nessuno se ne occupa, nonostante l’esistenza di precise ordinanze emesse in passato, ahimé non reiterate ma comunque abbondantemente ignorate.
Non capisco come le prescrizioni urbanistiche non prevedano l’adozione di misure anti incendio soprattutto nelle aree periurbane, ma è purtroppo cosi nella maggior parte dei comuni, mentre i regolamenti sulla tenuta dei fondi agricoli siano così ignorati.
Da parte nostra, dopo questa allarmante esperienza, riprenderemo la questione nel prossimo Regolamento Urbanistico in fase d’adozione e reitereremo le ordinanze sulla corretta tenuta antincendio dei fondi incolti.
Da questa esperienza si possono trarre importanti insegnamenti per il futuro di cui far tesoro nella gestione del territorio.
L’abbiamo scampata bella e di questo ce ne dobbiamo render conto.
Renzo Galli - Sindaco di Rio Marina