Pur avendo praticato la pesca subacquea a livello agonistico per oltre vent'anni (fino al 1988), non l'avevo mai visto.
Abbandonate le competizioni, ormai da molti anni, in "vecchiaia" m'è tornata la voglia di reindossare maschera e pinne per andare a curiosare sott'acqua e così, domenica scorsa, andando a ficcare la testa sotto gli scogli e negli anfratti, m'è capitato di trovarmi davanti agli occhi degli esseri strani, dall'aspetto alieno, che, dico la verità, mi hanno anche un po' spaventato, facendomi sobbalzare all'indietro. Che roba è? Erano degli stupendi granchi dalla forma e dai colori strani, simili a degli enormi ragni, sospettosissimi, che si muovevano velocemente a scatti e che si nutrivano voracissimamente di alghe.
Cercando informazioni su internet ho subito identificato la "strana" creatura nel Granchio Corridore Atlantico (Percnon gibbesi), specie considerata aliena per i nostri mari, presente dalla California al Cile, dalla Florida al Messico e da Madeira fino al Golfo di Guinea, individuata per la prima volta nel Mediterraneo nelle acque di Linosa nel 1999.
E' un granchio appartenente alla famiglia Plagusiidae che si nutre di alghe, essendo una specie erbivora (o algivora).
Esso rientra fra quelle specie che, nel corso degli anni, sono state introdotte accidentalmente nel Mediterraneo e che si ritrovano a colonizzare habitat differenti da quelli del luogo di origine. Lo stretto legame di questo fenomeno col riscaldamento globale, rende queste particolari specie degli elementi chiave per lo studio e la valutazione dei cambiamenti climatici. Il fenomeno del riscaldamento globale ed il conseguente aumento delle temperature del nostro mare ha reso il Mediterraneo un ambiente ospitale per questa specie subtropicale dalle straordinarie capacità invasive. Il suo successo di colonizzatore è dovuto alla grande capacità di adattamento, alla sua strategia larvale, alle condizioni ambientali favorevoli e all'assenza di competitori, grazie alla presenza di una nicchia ecologica trovata vuota. Questa specie alloctona si trova a condividere l'habitat e ad interagire con altre specie di granchi autoctone, con le quali, apparentemente, non sembra entrare in competizione, anche se è necessario precisare che, in generale, le interazioni tra le specie sono equilibri molto complessi e risulta difficile, se non impossibile, rendersi conto degli effetti dell'introduzione di nuove specie fino a che non si presentino delle modificazioni e cambiamenti di grande entità nel tempo.
Giacinto Mosso