Il 4 luglio i ragazzi del Campo di volontariato internazionale di Legambiente e Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano sulle Dune di Lacona, nel Comune di Capoliveri, all’Isola d’Elba, hanno provveduto a realizzare il primo censimento delle piante fiorite di giglio di mare o delle sabbie, (Pancratium maritimum), limitandosi per ora alle due porzioni di dune acquisite dal Parco e delimitate con paletti, una recinzione in corda e cartellonistica provvisoria dai volontari del Cigno Verde.
In tutto sono state censite 40 piante fiorite di Pancrazio, l’altro nome del giglio di mare, mentre ce ne sono molte di più che non sono fiorite o che fioriranno nei prossimi giorni.
I volontari internazionali hanno contato 114 fiori ancora vitali e diverse decine già sfioriti e oltre 180 bocci, pronti ad esplodere in tutta la loro candida bellezza nei prossimi giorni. Più o meno si tratta di 300 fiori di giglio di mare, alcuni dei quali hanno già sviluppato i globi pieni di semi, simili a chicchi di carbone, che presto spargeranno e che i prossimi campi di volontariato provvederanno a piantare nelle aree più degradate delle dune per tentare una ricolonizzazione.
Il dato di centinaia di fiori di Pancrazio in un’area così limitata è abbastanza confortante, ma a Legambiente fanno notare che sono molte le piante che non sono riuscite a fiorire e che questo è dovuto ad un evidente degrado delle dune: «Il Parco ha fatto appena in tempo a comprarle per poterle salvare – dicono al Cigno Verde isolano – è già evidente una specie di “linea della morte” per i gigli di mare, soprattutto vicino alla pinetina e dove negli ultimi anni il passaggio di turisti e mezzi motorizzati ed altri usi impropri delle dune hanno realizzato vere e proprie strade e spiazzi privi di vegetazione pioniera ed hanno degradato pesantemente le dune ed il loro ecosistema in bilico tra terra e mare».
La difesa di queste piante tenaci, bellissime e delicate, diventate ormai rare in un’isola dove erano abbondanti in diverse spiagge, è una delle priorità del Campo di volontariato internazionale e dei 4 “italiani” che seguiranno dal 13 luglio al 9 settembre. I volontari hanno comunque notato una grande attenzione da parte dei turisti: «Nessuno coglie i gigli di mare – dicono i responsabili del Campo internazionale di Legambiente Thomas e Champa – c’è una grande attenzione e rispetto e anche i tentativi di attraversare l’area dunale del Parco recintata sono pochi al giorno e chi ci prova torna subito indietro non appena lo becchiamo».
Per molti dei ragazzi questo dei pancrazi, di questi fiori delicatissimi che vivono e resistono in un ambiente così estremo e che ha subito un forte degrado, è un vero e proprio miracolo che fa capire meglio l’importanza della tutela dell’ultimo brandello dunale dell’Isola d’Elba e dell’Arcipelago Toscano.