Al Prefetto di Livorno, dott.ssa Tiziana Giovanna Costantino
e pc al dott. Giovanni Daveti, Prefettura di Portoferraio
Siamo un gruppo di cittadini residenti e non nel Comune di Marciana all’Elba che si permette di segnalare alla sua sensibile attenzione una situazione di raccolta e smaltimento dei rifiuti che sta sfuggendo all’ordinata gestione e al controllo degli amministratori locali a prescindere dalle loro buone intenzioni. Come lei saprà, dal 15 maggio è in funzione nel territorio in questione il sistema della raccolta “porta a porta” che altrove offre incoraggianti risultati e apre nuovi orizzonti. Purtroppo il modello marcianese, importato da esperienze continentali di diversa natura, non è riuscito a decollare. A nostro giudizio per averlo sperimentato sulla nostra pelle, sia per le caratteristiche urbane dei borghi da servire che non consentono agibilità e circolazione ad un effettivo movimento di porta a porta; sia per i flussi e riflussi di una popolazione sottodimensionata in bassa stagione e che si decuplica d’estate, sconvolgendo gli equilibri dell’intervento pubblico; sia per la mancanza di un’isola ecologica a sostegno delle emergenze e dei materiali ingombranti; sia per la carenza di pubblicità e di una capillare rete di comunicazione. Con il risultato controproducente di provocare disagi a catena e una grande confusione di comportamenti, nonchè una dispersione di spazzatura senza limiti e senza confini, trasformando il territorio isolano in una pattumiera esposta, per di più, a rischi igienico-sanitari. Invece di incanalarsi lungo le corsie spaziali e temporali predisposte dal Comune, quasi la metà dei rifiuti si disperde ai quattro venti a ritmi esponenziali sempre più incontenibili nell’imminenza del boom turistico d’agosto. Cumuli di sacchetti, sacchettini e simili invadono, affliggono, snaturano e danneggiano immagine ed economie degli altri Comuni colti alla sprovvista. Ingombrano e devastano lunghi tratti delle strade provinciali. Sporcano, deturpano e violentano il bosco e il sottobosco.
E’ un caso più unico che raro nel panorama italiano della raccolta dei rifiuti che pure è in grave sofferenza. Perché gli sporcaccioni, gli incivili e i maleducati di ogni nazionalità non possono moltiplicarsi da un giorno all’altro, a tali livelli e senza ragione, a meno che non sia scoppiata un’improvvisa epidemia di follia collettiva.
Peraltro, gli amministratori locali paiono consapevoli che qualcosa non funzioni e cerchino di correre ai ripari. Sorge il dubbio che non stiano indovinando la direzione giusta per salvare il salvabile del “porta a porta”, mettendo pezze qua e là dove le lacune da colmare sono più vistose, con l’unico effetto certo di appesantire i costi dell’intera operazione, peraltro, gestita da terzi. Da una parte si invita a sopportare con pazienza la criticità della cosiddetta fase di rodaggio, dall’altra si reagisce con la mano pesante promuovendo sproporzionate campagne intimidatorie proprio in un’isola dalle tradizioni di ospitalità, di calorosa accoglienza e di tolleranza: ricorso a sanzioni penali minacciate dal Sindaco in persona, mobilitazione della polizia locale in caccia degli untori, intercettazioni videoregistrate, multe pesanti persino per chi, impreparato o appena sbarcato, si sbaglia in buona fede, confondendo o mescolando i contenuti dei sacchetti da smaltire. E poi si ricorre a palliativi che danno la sensazione di essere peggiori del male. Prima scompaiono dalle spiagge i cestini della carta poi arrivano in riva al mare eleganti contenitori di ultima generazione che finiscono per attrarre lo tsunami dei rifiuti domestici. Non molto diversi dai mini-cassonetti disponibili in tutti gli altri Comuni elbani, e qui messi al bando come fossero ordigni diabolici. L’isola ecologica rimasta sulla carta delle promesse è stata sostituita all’ultima ora da “isole ecologiche mobili”, cioè da mezzi di fortuna in circolazione nei week-end, i giorni di vacanza del “porta a porta”, che ramazzano di tutto, frenando, il sabato e la domenica, la stagionale corsa al mare e offrendo in pieno giorno uno spettacolo mortificante e incivile.
Con questa segnalazione, non si chiede la luna, né una liquidazione dell’esperienza marcianese. E’ancora possibile una prova d’appello, purchè ispirata alla ragionevolezza e al buon senso. Non altrimenti si conquista la fiducia e la collaborazione di utenti che, non si dimentichi, pagano tariffe salate di Tari.