L' ennesima, oscena toppa di catrame sulla viabilità storica di Portoferraio, oltre ad essere assurda (è come se avessero riparato la coeva fontana del Bernini-sbrecciata a febbraio dai supporter brilli del Feyenoord - con la plastica) è pure illegale; per almeno due motivi vigenti: il primo è una delibera di giunta comunale della città medicea del 2012 che riconosce la viabilità storica della città (le vie del centro storico di Portoferraio furono lastricate nell'anno 1700 per volere del governatore Benedetto Guerrini, con bozze irregolari di estratto nelle cave marittime di Punta Pina e Punta degli Scalpellini) come insieme monumentale da salvaguardare, obbligando il Comune ( parte politica e tecnica ) ad intervenire con ripristini corretti; il secondo motivo è il Piano di Indirizzo territoriale (PIT) con valenza di Piano paesaggistico, approvato dal Consiglio regionale il 27 marzo 2014 con delibera n.37 nel quale , nell' Ambito " Colline metallifere (sic!) in cui è inserita l' Elba, al punto. 3.a.7. nella pagina riferita a Portoferraio recita " ...Conservare i percorsi della viabilità storica quali elementi di connessione tra insediamenti, beni culturali, ed il territorio aperto... ".
Poichè lo stupro della viabilità monumentale storica è costante e, ad esempio, in tutto il percorso napoleonico ( Via del Carmine, Via Hugo, Via Scoscesa) sta progressivamente portando alla scomparsa dei marciapiedi e degli scoli laterali, in quanto ogni intervento di riparazione del tombino o delle pietre smosse dalle auto si risolve con la cementatura di un paio di metri quadri, sarebbe bene si facessero intanto rispettare le norme vigenti e magari, in subordine, si potrebbe pure chiedere qualche finanziamento per il recupero di questi monumenti che alcuni chiamano ancora strade. Saranno i nostri capaci di muovere il culo, oltre che la lingua?
C.R.