Dal 26 agosto al 9 settembre nelle acque a nord dell’Isola d’Elba si svolgerà la campagna oceanografica GLISTEN ‘15 del Centro per la Ricerca Marittima e la Sperimentazione (CMRE) della Spezia, preceduta (dal 17 al 21 agosto) da cinque giorni di test ingegneristici.
A bordo della nave oceanografica della NATO Alliance, gli scienziati del CMRE e i loro partner, di nove istituzioni provenienti da Canada, Italia, Norvegia, Stati Uniti e Regno Unito, raccoglieranno dati oceanografici, geofisici e acustici non solo utilizzando metodi tradizionali ma anche sfruttando nuove piattaforme robotiche particolarmente rispettose dell’ambiente come i glider, veicoli subacquei senza pilota e senza propulsione.
In particolare la ricerca si concentrerà sull’affidabilità e la versatilità di nuovi sensori e soluzioni sviluppati dal CMRE per spingere un po’ più in là la frontiera scientifica nella caratterizzazione dell’ambiente marino.
GLISTEN rientra proprio in quel settore di ricerca del Centro NATO dedicato alla conoscenza dell’ambiente marino, il programma EKOE (letteralmente Environmental Knowledge and Operational Effectiveness), che offre soluzioni scientifiche e tecnologiche ai Paesi NATO e alle Marine nazionali per migliorare i modelli previsionali delle caratteristiche del mare. “Da questo tipo di ricerche possono trarre
giovamento anche altri ricercatori e la comunità locale per una più efficace protezione dell’ambiente stesso -spiega Yong-Min Jiang, responsabile della campagna GLISTEN ‘15 per il CMRE -. I dati raccolti saranno infatti messi a disposizione della comunità scientifica su richiesta”.
La flotta di glider del CMRE, sette in totale, sarà impiegata in GLISTEN per lo studio delle proprietà dei fondali, della colonna d’acqua e della superficie. La campagna include inoltre un lavoro di caratterizzazione dei fondali tramite l’ascolto del rumore ambientale naturale generato dalle onde.
Grazie a idrofoni, anche montati sui questi robot silenziosi che essendo senza motore non disturbano affatto la raccolta dati, gli scienziati cercheranno di identificare i tipi di fondali presenti nell’area e le caratteristiche dei vari strati di sedimenti.
Francesca Nacini