La spiaggia di Fetovaia è senza dubbio una delle più belle dell'Isola d'Elba. Il mare è cristallino, sembra una piscina, peccato però che la spiaggia dichiarata "libera" risulti in realtà occupata da attività che costituiscono una sorta di "bagno" non autorizzato.
Appena arrivati sulla spiaggia, infatti, si viene immediatamente allontanati da personaggi con maglietta da bagnino che si riservano senza alcun titolo, tutti i giorni, posizionando le loro attrezzature, un bel pezzo di spiaggia LIBERA, a scapito di chi come noi vorrebbe usufruirne liberamente come scritto anche in un cartello esposto.
Non capisco come si possa, in barba a tutti i regolamenti, riservarsi tratti di spiaggia senza che nessuna delle autorità locali intervenga.
So per certo che molti bagnanti come me, si sono recati in Comune a Campo nell'Elba ed hanno riferito in merito senza alcun risultato, visto che tutt'oggi (sono tornata all'Elba per un paio di giorni) la spiaggia "libera" continua ad essere di fatto occupata ed interdetta alla libera fruizione.
Mi preme inoltre segnalare di aver già fatto presente quanto sopra, recandomi personalmente al Comune di Campo nell'Elba, dichiarando in forma ufficiale di essere stata allontanata da un noleggiatore, dopo essermi posizionata nella zona "libera", e facendo protocollare la mia dichiarazione.
Nella stessa occasione da addetti ad uffici comunali mi è stato riferito che il noleggiatore in questione era già stato denunciato per occupazione abusiva del suolo demaniale.
Appreso ciò, vedendo che nei giorni successivi la situazione permaneva la stessa, senza nessun intervento dei vigili o chi per loro, mi sono documentata sul regolamento del Comune di Campo nell'Elba, che dice espressamente che dopo un'infrazione la licenza viene REVOCATA dal comune stesso.
Allora mi chiedo, se sono state fatte delle segnalazioni al Comune ed addirittura denunce per occupazione del suolo demaniale da parte della Capitaneria di porto di Portoferraio, perchè la licenza non è stata revocata come da regolamento?
Silvia
Gentile Signora Silvia
La ringraziamo per averci scritto ed a supporto di quanto segnala, per quanto il nostro intervento possa valere, giriamo le sue domande alle amministrazioni competenti. Aggiungiamo - senza generalizzare, sicuri che ci sono anche operatori che lavorano rispettando le regole - che informazioni dello stesso tenore della sua, e relative anche ad altri litorali, pure ricadenti in territori comunali diversi, ne abbiamo ricevute in maniera informale anche noi ed in numero cospicuo, insieme, in qualche caso, a risentite considerazioni da parte di operatori "sanzionati" che comicamente accusavano (badi bene noi) di danneggiare l'immagine dell'Elba (!) pubblicando resoconti e foto di attività sanzionatorie e sequestri operati dalla Capitaneria.
Circa il perché comportamenti illegittimi si registrino anche dopo contestazioni di violazioni accertate, e non siano state ancora revocate le autorizzazioni le risponderanno (crediamo e ci auguriamo) le amministrazioni che vengono chiamate in causa. Immaginiamo - ma è solo una nostra ipotesi - che i tempi di un provvedimento di revoca e/o sospensione debbano, anche in presenza di palesi violazioni, tenere conto della facoltà di difendere le proprie vere o presunte ragioni da parte del sanzionato.
Ciò premesso concordiamo con lei sul fatto che la situazione per molte delle spiagge dell'Elba, sia andata oltre i limiti del tollerabile. Negli ultimi anni in particolare si è registrato un abnorme aumento di autorizzazioni ad esercitare attività che di fatto "privatizzano" l'uso della nostra costa.
Nella speranza che almeno per quanto riguarda il futuro balneare di quest'isola le sue segnalazioni (encomiabili come ogni azione di civile denuncia di soprusi) concorrano a ristabilire una certezza del diritto anche per i cittadini in costume da bagno, la salutiamo.
sergio rossi