Hanno destato nelle ultime due settimane la curiosità di chi ci si imbatteva delle piccole bolle gassose "rilasciate" dal fondale, in relativo aumento col passare dei giorni, in zone di mare prossime a due splendide spiagge, a poche decine di metri dalla riva, sulla destra di Fetovaia e sulla sinistra di Cavoli.
Le bollicine, unite ad un lieve sentore solforoso che si avvertiva dove "aggallavano", specie dopo la notizia dei movimenti sismici verificatisi a largo di Montecristo e la conferma da parte di studiosi della probabile attività geotermica di quei fondali, hanno fatto pensare a qualcuno che ci si stava trovando in presenza di un analogo fenomeno.
Per vederci più chiaro la Protezione Civile ha dunque interpellato, per perfetta competenza, i tecnici dell' Y.D.R.A., il team scientifico internazionale di biologia marina che proprio a Fetovaia fa base.
La risposta tranquillizzante (magari non per chi già vagheggiava una nuova risorsa termale elbana dopo quella potenziale scoperta a Cavo) è stata che la geotermia non c'entrava affatto, e che la manifestazione (peraltro non nuova nell'area) era dovuta a banali batteri in grado di "banchettare" in ambiente anaerobico, "al lavoro" sui depositi di materiale alluvionale particolarmente abbondante dopo gli eventi dello scorso autunno.
Niente di eclatante e/o nocivo quindi, il mare della costa sud-occidentale dell'Elba è soltanto "lievemente gassato" in alcune pozze, ed è dovunque (pozze comprese) salubre e trasparente, come sempre.
GmG - SR