Ha ragione Enrico Rossi a chiedere sull’ambiente rapide decisioni dopo tante discussioni. E lui sulla Toscana le ha presentate. E’ senz’altro condivisibile il contesto generale in cui si passa dalle energie rinnovabili, ai finanziamenti contro gli eventi alluvionali, alla erosione marina. Sono gli obiettivi del piano Ambientale ed Energetico toscano. Si punta alla tutela dei territori agricoli, forestali, costieri. Giustamente si ricerca l’intesa e la collaborazione con le altre istituzioni europee. Ad oggi sono stati già approvati 32 dei piani dedicati a questi vari impegni. Rossi cita in particolare come aspetto connotante la realtà toscana la sua boscosità che ne fa la prima regione italiana. Se ne sta discutendo credo anche in relazione alle funzioni delle vecchie province che ora vanno ricollocate.
Qui però emerge qualche omissis che si ritrova anche nelle dichiarazioni dell’assessore Ceccarelli nella stessa pagina in cui è riportato l’intervento di Rossi. Ceccarelli parla degli incentivi ai comuni che si impegnano nell’adozione di piani territoriali di area vasta. Quando scorri i raggruppamenti comunali hai subito conferma che la maggior parte dei comuni in questione appartengono a parchi nazionali e regionali della Toscana (due tosco-emiliani) i quali hanno -alcuni da anni- piani ambientali anche aggiornati che riguardano e non di striscio foreste, agricoltura, coste, fiumi. I parchi però non figurano in nessuno dei due articoli –la Piana non fa testo visto il suo attuale stato confusional-aereoportuale. Eppure la Toscana si è data una nuova legge sia sui parchi che sul piano paesaggistico che hanno molto a che fare con questi impegni richiamati da Rossi e Ceccarelli.
I buchi perciò è meglio tapparli alla svelta perché sono destinati altrimenti solo ad alimentare chiacchere e non certo a facilitare le decisioni giuste.
Renzo Moschini