Secondo il rapporto sul consumo di suolo in Italia dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), nei Comuni dell’Arcipelago Toscano la peggiore è Marciana Marina, molto sopra la già altissima media nazionale italiana e con il suo minuscolo territorio in gran parte occupato da seconde case.
Anche Porto Azzurro e Portoferraio (nonostante la disabitata Montecristo) sono sopra la media nazionale. Rio Marina, dove qualcuno si lamenta che si è costruito poco, è in media con il consumo di suolo nazionale e molto più in alto di Comuni con un turismo più sviluppato.
Sorpresa a Capoliveri che, nonostante si sia costruito molto, si salva grazie al “polmone verde” del promontorio di Calamita.
Campo nell’Elba abbassa la percentuale di territorio consumato grazie al massiccio del Capanne e a Pianosa.
Sorprende il dato di Rio Elba che mantiene un basso consumo di territorio nonostante le speculazioni edilizie a Rio Elba e nelle frazioni costiere.
Buono il dato di Marciana, che risulta, anche grazie al Massiccio del Capanne, il Comune dell’Elba con meno consumo di territorio.
I Comuni di Giglio e Capraia sono più virtuosi di quelli elbani e presentano un consumo di territorio che è meno della metà della media nazionale al Giglio/Giannutri e molto basso a Capraia.
Da una lettura dei dati del rapporto Ispra – che si fermano al 2012 - emerge che all’Isola d’Elba si è costruito molto nelle piane costiere, ma anche che l’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha svolto un grosso ruolo nel contenimento dell’assalto al territorio.
Legambiente arcipelago Toscano
Per accedere alla cartografia Ispra:
http://a.tiles.mapbox.com/v4/par.o1kn6n1o/page.html?access_token=pk.eyJ1IjoicGFyIiwiYSI6IkdKalBsLTgifQ.UV_jfzTMi6En8g8fJat2iQ#9/42.7400/9.6432
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