E' rassicurante il responso di Marco Morelli, geologo responsabile dell'istituto geofisico toscano, che, coinvolto da Gian Mario Gentini della locale protezione civile, si è impegnato in un approfondimento dello studio sui boati che si sono registrati all’isola nel maggio scorso.
"Sono esplosioni, tipo cannonate, non terremoti, i fenomeni che tutti hanno sentito e tutto ciò fa pensare a due ipotesi, da verificare. Potrebbe trattarsi di deflagrazioni come quelle delle prodotte dai pescatori di frodo o derivanti da esercitazioni militari. Difficile pensare ad altro. La zona in cui si sostanziano è nel mare a sud-ovest dell’Elba".
Da anni di avvertono improvvisi boati e l'aera coinvolta va dai
Morelli gestisce la rete sismica di quasi tutta la regione compreso l'Arcipelago, dove è attiva anche la stazione di analisi sismologica posta all'Elba in località Le Caviere tra Marina di Campo e San Piero. Dallo studioso cerchiamo di capire altri dettagli sui boati, che dagli inizi del 2000 occasionalmente rompono la quiete dell'isola, in particolare nelle zone del sud ovest, dove la gente sente vibrare vetri e infissi in coincidenza del forte rumore.
"E' un effetto dello spostamento d'aria dovuto alle esplosioni- prosegue Morelli- fanno impressione ma non hanno una reale pericolosità. Io ho fatto anche una tesi di dottorato su ciò. Si può pensare a mine o cannonate. Gentini della protezione civile locale, segnalò, in coincidenza dei fenomeni che in quel periodo erano state proprio fatte esercitazioni militari Interforze con navi anti mine. E Gentini conferma "Si- dice- ho ritenuto importante chiedere di approfondire lo studio e ho anche segnalato tutto quanto alla prefettura". "Tali fenomeni innescano onde monocromatiche- spiega il geologo - differenti dai terremoti, onde sonore che che si sviluppano da un punto specifico, più o meno a livello del mare secondo i nostri rilevamenti. Escludiamo quindi boati di aerei supersonici perchè volano alti e sarebbero stati registrati dalla stazione sismica di Bastia, ma ciò non è avvento".
I veri eventi sismici all'Elba sono decisamente rari e Morelli precisa: "Ogni parte del mondo è potenzialmente a rischio terremoti, ma poi la frequenza dei fenomeni dice tutto e l'area elbana non ha statistiche degne di nota, e pertanto gli elbani possono dormire sonni tranquilli. Qualcosa di più rilevante avviene in un'area più prossima alla Sardegna , dove 6-7 anni fa si ebbe una scossa del quarto grado, così come a nord in direzione del mar Ligure, ma di entità sempre non grave. Nel Tirreno meridionale ci sono vulcani sottomarini, ma anche in tal caso le statistiche di rischio sono confortanti. Stiamo anche facendo osservazioni- conclude lo studioso- sulla Concordia del Giglio e abbiamo capito che la nave relitto non dà alcun problema a livello di vibrazioni e spostamenti".
Stefano Bramanti