ElbaReport.it pubblica oggi un’intervista di Stefano Bramanti a Marco Morelli, geologo responsabile dell'istituto geofisico toscano, che grazie all’interessamento di Gian Mario Gentini, dirigente della Protezione civile a Campo nell’Elba, si è impegnato ad approfondire le segnalazioni dei boati e dei successivi tremori segnalati all’Elba a magio e che avevano fatto temere in episodi sismici.
Secondo Morelli «Sono esplosioni, tipo cannonate, non terremoti, i fenomeni che tutti hanno sentito e tutto ciò fa pensare a due ipotesi, da verificare. Potrebbe trattarsi di deflagrazioni come quelle delle prodotte dai pescatori di frodo o derivanti da esercitazioni militari. Difficile pensare ad altro. La zona in cui si sostanziano è nel mare a sud-ovest dell’Elba», Morelli aggiunge: «Nessuna minaccia di terremoto , sebbene verso la fine di agosto siano state registrate tre scosse nella zona di Montecristo, la più forte di 1,7 della scala Richter, lieve e non percepibile dalle gente delle territorio isolano».
Secondo quanto dice Morelli a Bramanti, «E' un effetto dello spostamento d'aria dovuto alle esplosioni fanno impressione ma non hanno una reale pericolosità. Io ho fatto anche una tesi di dottorato su ciò. Si può pensare a mine o cannonate. Tali fenomeni innescano onde monocromatiche differenti dai terremoti, onde sonore che si sviluppano da un punto specifico, più o meno a livello del mare secondo i nostri rilevamenti. Escludiamo quindi boati di aerei supersonici perché volano alti e sarebbero stati registrati dalla stazione sismica di Bastia, ma ciò non è avvento».
Gentini aveva già segnalato che i fenomeni si erano verificati in coincidenza con esercitazioni militari Interforze con navi anti mine ed ora conferma: «Si, ho ritenuto importante chiedere di approfondire lo studio e ho anche segnalato tutto quanto alla prefettura».
Questi boati e tremori vengono segnalati da anni in una vasta area di mare a sud-ovest dell’Elba, verso la Corsica e Pianosa (ma non solo) ed anche Legambiente aveva segnalato più volte la contemporanea presenza di navi della Nato e gli ambientalisti non si sentono affatto tranquilli per il fatto che si possa escludere la possibilità di un terremoto.
Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana, sottolinea: «Da quel che dice il dottor Morelli, queste esplosioni che provocano forti onde d’urto si verificano all’interno del Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos e a poca distanza, dalle are marine a protezione integrale di Montecristo e Pianosa, ricordiamo che in quest’ultima isola ed all’Elba la Nato svolge da anni “esperimenti” e che nel 2005 la nave “Alliance” della Nato naufragò proprio a Pianosa mentre testava, insieme all’altra nave “Leonardo”, siluri subacquei, progettati dall'Office of Naval Reserce degli Stati Uniti, con una portata molto ampia ed in grado di raggiungere notevoli profondità.
Ci chiediamo se queste esplosioni e le conseguenti onde d’urto avvertibili a terra non danneggino le stesse specie di cetacei, molto sensibili a questo tipo di interferenze, che il Santuario “Pelagos” ed il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano sono chiamate a salvaguardare. Chiediamo per questo nuovamente che venga fatta piena luce sulla natura e sul motivo di queste esplosioni e di altre “esercitazioni” all’interno delle aree protette e che questo tipo di “esercitazioni” che provocano onde sonore non venga più realizzato all’interno del Santuario che dovrebbe proteggere i cetacei».
Legambiente (nella foto i "siluri" che furono rimossi dalla base NATO "riservata" di Pianosa)