Il progetto del Water Front del nuovo porto-cantiere di Portoferraio è motivo di preoccupazione per le Terme San Giovanni. I proprietari della struttura temono che la cementificazione e il conseguente innalzamento del fondale marino possano ostacolare e ridurre gli scambi di correnti e maree che rinnovano costantemente le acque del bacino termale. A risentirne sarebbe il delicato equilibrio dell’ecosistema di alghe e piante marine che crescono spontaneamente all’interno della laguna e che costituiscono, insieme al limo dall’importante valenza terapeutica, un unicum irripetibile nel panorama termale italiano ed europeo.
Non a caso presso lo stabilimento viene praticata la Talassoterapia, che riassume tutti i benefici che il mare può offrire attraverso l'acqua, il fango, le alghe e le piante marine. E proprio da questa laguna generosa nasce una linea di cosmetici naturali e prodotti biologici ecocertificati.
“Modifiche incaute - ha dichiarato il dottor Emiliano Somigli - potrebbero compromettere l’attività di fangobalneoterapia, grazie alla quale le Terme San Giovanni sono famose e ottimamente frequentate da oltre cinquant’anni, e i posti di lavoro, occupati da operatori qualificati. Auspichiamo dunque chiarimenti e rassicurazioni in proposito da parte del Comune di Portoferraio, del Demanio, della Regione Toscana. Ci auguriamo - conclude il dottor Somigli - che il mondo istituzionale non abbandoni le Terme e che il progetto del nuovo porto, certamente utile per l’indotto turistico di Portoferraio e dell’intera isola, tenga in considerazione questi pericolosi effetti collaterali”.