Negli ultimi giorni dello scorso mese di giugno la stampa locale ha dato notevole rilievo al tradizionale arrivo della Goletta verde, l’imbarcazione di Legambiente che ogni anno compie un lungo viaggio per verificare lo stato di salute del mare, per denunciare la progressiva cementificazione delle coste e per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di difendere l’ambiente marino e costiero su cui poggia gran parte della economia turistica del nostro Paese.
Giusto dunque dare risalto all’ annuale arrivo della Goletta nella nostra isola.
Per quanto concerne lo stato del mare possiamo tranquillamente dire che l’Elba non ha fortunatamente particolari problemi. Non conosco quali e quanti prelievi siano stati eseguiti dai Tecnici della Goletta, ma dalla relazione finale presentata i punti critici sembra che siano soltanto due: la foce del fosso di Mola nel Comune di Capoliveri e quella del fosso di Riondo a Portoferraio.
La portavoce di Goletta Verde, Francesca Ottaviani, nella conferenza stampa tenuta a Portoferraio, ha precisato che i controlli vengono effettuati in punti scelti per il loro “maggior rischio “. E quindi vengono prese in esame le foci dei fiumi e dei torrenti ed altre possibili fonti di inquinamento come gli scarichi e i piccoli canali che spesso si trovano sulle spiagge. La carica batterica che arriva in mare – ha sottolineato la Ottaviani - rappresenta non solo un problema ambientale, ma anche un rischio per la salute umana. Non c’è dubbio! Quanto ci segnalano i biologi di Goletta verde deve essere tenuto nella migliore considerazione dalle Amministrazioni comunali interessate ( Capoliveri e Portoferraio).
Mi auguro di sbagliarmi, temo però che chi non conosce l’Elba, leggendo la dichiarazione della Ottaviani, può essere indotto a pensare che le criticità riscontrate alle foci dei fossi di Mola e del Riondo possano determinare anche un inquinamento, più o meno grave, in altre zone considerate balneabili. In altre parole, se si punta il dito solo su alcuni siti senza dire una parola sulla complessiva condizione di salute del nostro mare, si rischia forse di trasmettere un messaggio fuorviante in chi legge; una informazione non completa, non chiara.
Mi è venuta allora la curiosità di andare a vedere il sito web della Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ( ARPAT) che effettua analisi mensili, dal 1° aprile al 30 settembre, per accertare eventuali situazioni non a norma. E sono rimasto felicemente sorpreso.
L’ARPAT attribuisce 4 classi di qualità alle aree di balneazione: scarsa, sufficiente, buona ed eccellente.
Ebbene In base alle analisi dei campioni di acqua di mare prelevati dal 1° di aprile e fino alla seconda metà del mese di giugno, la qualità di tutte le nostre aree di balneazione risulta essere “eccellente”. E la classe di qualità “eccellente” significa che l’assenza di cause di inquinamento è stata accertata, ininterrottamente, non solo nell’anno in corso, ma anche nei tre anni precedenti; quindi nel 2013, ’14 e ‘15.
Concludendo, un grazie alla Goletta per le sue denunce e per i suoi annuali controlli sullo stato del nostro ambiente marino e costiero; bene fa la stampa locale a dare rilievo alla sua meritoria attività, ma forse non sarebbe male che gli stessi media, almeno all’inizio e durante la stagione turistica, dessero, ogni tanto, giusto risalto anche agli esiti più che soddisfacenti dei controlli che vengono effettuati, con maggiore ampiezza e frequenza, dalla Agenzia per la protezione dell’ambiente della nostra Regione.
Giovanni Fratini
Caro Giovanni
Mi corre l'obbligo di chiosare in due punti il tuo per altri versi condivisibile intervento. In primo luogo in conferenza stampa (da Legambiente) è stato specificato che, nonostante l'inquinamento registrato alla foce del Fosso di Riondo: "nei due siti balneari immediatamente contigui - Leggi Punta della Rena e San Giovanni - non c'erano tracce di inquinamento" Detto che per quanto attiene Mola ci risultano in corso "approfondimenti", noto quindi che proprio da Goletta Verde (nonostante la sua rilevazione 2016 fosse mirata sui corsi d'acqua non sui litorali) giungeva un primo messaggio rassicurante.
Tu poi dici che dovrebbero essere pubblicate tutte le informazioni sui risultati dei prelievi ARPAT (nel caso fortunatamente favorevoli per l'Elba) relativi alla balneabilità.
Verissimo ma non deve essere certo Goletta Verde a farlo, e neanche sono i giornalisti a doverlo fare (a meno che non ci siamo problemi di salubrità e ordinanze interdittive)
Chi lo dovrebbe fare allora? chi dovrebbe dare a cittadini ed ospiti queste preziose (e per noi favorevoli) informazioni? La risposta te la dà lo stesso comunicato che citi, laddove recita:
"Resta molto da fare anche sul fronte dell’informazione ai bagnanti. La cartellonistica in spiaggia è ancora troppo scarsa, nonostante da due anni sia scattato l’obbligo (di Legge n.d.r.) per i Comuni di apporre pannelli informativi, secondo uno specifico format europeo, dove siano riportate tutte le informazioni circa qualità delle acque che prende in considerazione la media dei prelievi degli ultimi quattro anni (classi: eccellente, buona, sufficiente, scarsa), i dati degli ultimi prelievi e le possibili criticità della spiaggia stessa".
Quanti comuni elbani hanno fatto fronte a questo obbligo? Zero. Chi è dunque inadempiente: gli ambientalisti? i giornalisti? o -tanto per cambiare - i Signori Sindaci?
sergio rossi