Leggo un comunicato di Legambiente in merito alla tutela del mare dell' Arcipelago Toscano.Si parla, specificatamente, di una zonizzazione a mare dell' area marina protetta intorno a Capraia . Ricordo anche che , poco tempo fa, avevo letto un appassionato intervento del prof. Tanelli, già presidente del Parco Nazionale dell' isola d' Elba, sulle vicende di Montecristo, per cui vi fu , più di quarant' anni fa, un tentativo di speculazione urbanistica, andato a vuoto. Vengono ripercorse, appassionatamente, le vicende che videro protagonista la società Oglasa, che voleva fare dell' isola- che, ricordiamolo, è demaniale, cioè dello Stato e quindi della collettività- un centro esclusivo per pochi intimi.
Quando emersero i disegni della Oglasa, ci fu una sorta di ribellione da studiosi e gente comune , finchè un decreto, datato 4.3.1971, del Ministero delle Finanze, dell' Agricoltura e della Marina Mercantile, non decise che l' isola sarebbe stata “ riserva di Stato naturale”, con impedimento al' accesso generalizzato, salvo motivi di studio etc. In pratica, un 'isola quasi inaccessibile. Ad oggi, è presumibile pensare , come avviene ogni anno, che a ottobre, ci sarà una gita di 100 elbani residenti per andare a vedere l 'isola. A ottobre, quando magari fa freddo, mentre , probabilmente, in estate il viaggio e la visione dell' isola avrebbero il massimo di gradimento.
In totale, dovrebbero accedere ( per via del “diploma europeo” all' isola) a Montecristo solo 1.000 persone l' anno, sono consentite visite di privati, autorizzati dalla Forestale di Follonica, ma con possibilità di accedere solo ad alcune parti dell' isola.
Leggo, poi , recentemente, polemiche con interventi di vario tipo in merito a Montecristo, sul “Corriere elbano”, che inducono a tante riflessioni.
Come privato cittadino, mi piace ripetere quello che ho sostenuto altre volte, poiché francamente certe cose non le capisco. Sulla tutela dell' ambiente, sono assolutamente d' accordo sul fatto che l' isola abbia una grandissima tutela. Non sono più d' accordo, quando la tutela della medesima significa, in pratica, la sua quasi totale inaccessibilità. Non sono d' accordo perchè la tutela della natura, che è un interesse generale- come forse tutte le cose della vita- andrebbe fatta “con equilibrio”. Io, ad esempio, troverei assolutamente naturale che vi fosse, in ipotesi, nel periodo estivo, un collegamento con frequenza settimanale dall' Elba a Montecristo, con un numero contingentato di visitatori. Questa cosa, a mio avviso, permetterebbe a chi si sposta nel mondo per vedere tante belle cose, di potersi recare anche a Montecristo per godere della visione del meraviglioso territorio isolano. Non penso assolutamente che un collegamento marittimo e il conseguente accesso di un gruppo contingentato di visitatori possa distruggere l ' ambiente, poiché , ovviamente, non dovrebbe essere permesso a tutti di andare in ogni parte dell' isola , ma invece solo in alcune parti zone del territorio.
Si dice: non ci deve andare tanta gente poiché bisogna tutelare la biodiversità dell' isola. Non so cosa sia questa decantata, fantastica e meravigliosa , irripetibile biodiversità. E non riesco neppure a concepire danni gravi ed irreversibili all' ambiente circostante l' isola per un collegamento settimanale con l' Elba. Pianosa- in situazione ben diversa, vicina all' Elba ed antropizzata per lunghi periodi per la presenza del carcere e di un piccolo paese- riceve visite giornaliere per vari mesi all' anno. L' ambiente marino è devastato? Non credo proprio. Vorrei sottolineare che, con visite frequenti, si fa la miglior politica perchè rimanga una situazione di isola tutelata nella giusta misura. Ci sarebbe una situazione, secondo me, di soddisfazione generalizzata, con il massimo rispetto dell'ambiente e con il piacere di tanti visitatori che si ricorderebbero sempre una visita all' isola.
Guido Retali