Il terremoto che sta scuotendo ancora l’Italia centrale ha acuito l’attenzione in tutta Europa e in particolare in Francia, dove il Réseau National de Surveillance Sismique (Rénass) di Strasburgo, che registra automaticamente tutti i sismi che si producono nel mondo a partire da un network di diversi Observatoires des sciences de l’Univers (Osu) e delle università partner. Il Rénass è uno strumento del Service national d’observation en sismologie, riconosciuto dall’Institut national des sciences de l’Univers (Insu).
E’ analizzando questi dati che Corse Net Infos ha scoperto «delle scosse, alcune delle quali non validate, che si sarebbero prodotte intorno all’isola (la Corsica, ndr) nel corso degli ultimi giorni» e come scrive lo stesso giornale on-line corso, «Elementi senza dubbio sufficienti per creare rapidamente una vera psicosi dl terremoto».
Quel che è certo è che la mattina del 2 novembre, intorno alle 11, è stata sentita una scossa da Capo Corso fino alla regione di Cervioni. «Però – spiega Corse Net Infos – un’ora dopo niente era stato confermato dal Réseau», lo stesso era accaduto per i tremori sentiti il giorno prima, alle 19,03, tra l’isola d’Elba e Capo Corso, e ancora prima al largo di Saint-Florent.
Per il Service départemental d’incendie et de secours de Haute-Corse si tratterebbe semplicemente di aerei supersonici in addestramento tra Cap Corse e la Plaine Orientale che producono il loro caratteristico “bang” quando superano la velocità del suono e che a sua volta provoca tremori che si sentono in tutta l’area.
Una informazione confermata nel pomeriggio di ieri dalla prefettura dell’Haute-Corse: «In seguito alle domande degli utenti sulle scosse sentite questa mattina a sud di Bastia, il prefetto dell’Haute-Corse informa la popolazione: il sorvolo dell’Isola da parte di diversi aererei del tipo F15 nel quadro di una manovra di addestramento è all’origine delle onde risentite; nessuna scossa sismica è all’origine di queste scosse; non c’è alcun rischio per la popolazione».
Sono venute subito in mente le forti scosse che negli anni passati hanno fatto più volte tremare l’Elba occidentale, precedute a volte da forti boati, a quanto pare non sempre accompagnati da presenza di aerei supersonici.
Inoltre Corse Net Infos pubblica anche una carta dei sismi nella Francia Metropolitana tra il 1980 e il 2010, redatta dal Bureau central sismologique français (Bcsf), che smentisce la presunta non sismicità dell’area tra Corsica, Sardegna e Arcipelago Toscano, segnalando scosse nell’area che vanno da 4.9 – 4.5 nell’area delle Bocche di Bonifacio – Arcipelago della Maddalena, fino a scendere a 2.9 – 3.9 e 2 – 2.9 nell’Elba occidentale, con molte scosse di magnitudo ridotta succedutesi in 30 anni in Corsica e intorno all’Arcipelago Toscano.
Insomma, il disastroso terremoto che ha ferito il cuore appenninico dell’Italia ci dice che anche in luoghi che credevamo esenti da pericoli sono necessarie attenzione e prevenzione.
greenreport.it