L’interrogativo è più che doveroso stando alle cronache di queste settimane in cui si sta discutendo e polemizzando -come non avveniva da tempo- sul destino dei nostri parchi e aree protette.
L’approvazione pressochè all’unanimità del testo che modifica la 394 in Commissione Ambiente del Senato, ha suscitato le proteste di molte associazioni ambientaliste e chiamato giustamente in causa anche il ministero dell’ambiente che finora non ha mosso un dito. Ma di questa vicenda, tranne che su alcuni siti da sempre sensibili e attenti a questi temi –penso a Greenreport, Elbareport, Gaianews- è difficile trovare notizie. Neppure l’Unità finora ha detto una parola pur essendo il relatore del Pd. Ed è da questo silenzio diffuso che vorrei partire per alcune rapide riflessioni. La prima è che il referendum -come è noto- riguarda, con il nuovo Titolo V- anche il governo del territorio e dell’ambiente e il ruolo delle regioni e delle autonomie. Il testo del Senato cancella dalla legge 394 qualsiasi ruolo delle regioni sulle aree protette marine cioè il comparto più in crisi delle aree protette. Ma dalle regioni, finora, neppure da quelle come la Toscana che hanno recentemente varato sia una nuova legge sui parchi e una sul piano paesaggistico reginale si è levata una voce.
Chi nel passato, neppure remoto, si è occupato di questi problemi ricorda che specie sulla legge quadro, oggi manomessa, si discuteva su un sito del Pd, molte Regioni avevano loro siti e in più d’un caso riviste e pubblicazioni, l’ANCI, l’UPI, le Comunità Montane, la Lega delle Autonomie proprie commissioni ed anche Centri Studi.
Oggi di tutto questo non resta praticamente traccia. Ne parlo con cognizione di causa avendo, in periodi diversi, rappresentato il Pci, Federparchi, l’Unione delle province, Legautonomie. In più d’un caso è ancora possibile trovare su Internet documenti e prese di posizione di quelle presenze. Oggi, tranne per SEL, non è possibile trovare un qualche documento, qualche presa di posizione per sapere, tanto per fare un esempio, se il Pd ha una posizione sua specifica sui parchi o se tutto comincia e finisce con Caleo e il voto balordo del Senato. Personalmente ricordo incontri e discussioni vivaci non solo a Roma. Ora mi pare sia stata spenta la luce, insomma c’è il coprifuoco.
Non è certo il modo migliore per entrare in Europa.
Renzo Moschini