Questo è l’obiettivo che adesso vanno perseguendo i Comuni aderenti ad ACT. Per trovare soluzioni praticabili al riguardo essi hanno chiesto la collaborazione delle Imprese e delle Scuole.
Una riunione al mattino con le Imprese e una al pomeriggio con le Scuole, il 14 novembre, sono bastate alla segreteria di ACT per condividere l’obiettivo da perseguire e il programma di progettazione partecipata per lavorarci assieme.
Oramai quella della “progettazione partecipata” è diventata una prassi condivisa tra i Comuni associati quando si debbono affrontare progetti complessi, che richiedono una larga confluenza di interessi e di competenze.
I Comuni di ACT, con la spinta di Assessori come Claudio Capuano di Piombino, Myriam Giorgieri di Follonica, Orano Pipucci di Monterotondo, e sindaci come Galli di Rio Marina, Verruzzi di Montieri e Scarpellini di Castagneto Carducci, hanno lavorato per prepararsi a questo appuntamento grazie alla collaborazione di dirigenti e tecnici competenti come Caramante di Piombino, Diari di Massa Marittima, Fusi di Castagneto ed altri referenti dei Comuni del territorio, in attesa del bando che il Ministero dell’Ambiente aveva preannunciato. Lo si vede dalle foto pubblicate sul sito web dell’ACT (www.associazionedeicomunitoscani.it).
Ora che il bando è stato pubblicato e che i termini per la partecipazione sono chiari, si passa alla progettazione vera e propria con il coinvolgimento diretto delle Imprese e delle Scuole.
La domanda a cui rispondere è infatti: “come far si che i cittadini che vanno al lavoro e gli studenti che si recano a scuola riducano l’uso delle automobili o degli scooter, riducendo così quell’inquinamento atmosferico che mina la salute della comunità?”.
Oramai è riconosciuto che l’ossido di carbonio (CO2), gli ossidi di azoto (NOx) e il particolato (PM10), prodotti dalla combustione dei motori a scoppio sono fuori dei limiti consentiti e incidono sulla salute fino a diventare causa di morte per tumori.
I rimedi non sono semplici perché sono tutti perseguibili, a partire dall’acquisizione di una cultura oramai consolidata nella nostra civiltà: l’auto e lo scooter sono elementi simbolici di potere e ricchezza e non oggetti che danneggiano la salute. Spesso si rinuncia a camminare o andare in bicicletta anche per fare brevi tratti di strada. Mettersi d’accordo per fare un tratto di strada assieme ad altri accettando un passaggio ci sembra sconveniente. Sono invece tutti espedienti da riconsiderare nelle nostre abitudini, perché riducono progressivamente i valori dell’inquinamento e il pericolo per la nostra salute.
Le imprese intervenute all’incontro hanno convenuto sull’opportunità di riunirsi e prendere in considerazione la possibilità di introdurre forme di car pooling nelle loro aziende, cioè la possibilità di incentivare il viaggio in
gruppo che porta agli stabilimenti produttivi. In questo caso una persona ospita sulla sua auto più colleghi di lavoro che vanno alla stessa ora nello stesso luogo riducendo così il numero delle auto che fanno lo stesso tragitto. Per la fine del mese si sono impegnate a verificare in quante di esse si potrà prevedere di utilizzare la piattaforma che consente di comporre gli “equipaggi” spontanei di car pooling.
La stessa cosa è stata convenuta tra le Scuole riunite nel pomeriggio. Margherita De Giorgi, assessore di Piombino, che ha presenziato all’incontro, ha messo in rilievo come la progettazione comune su queste tematiche di grande rilievo sociale inducano nuovi modi di lavorare anche nelle strutture pubbliche. Le soluzioni da trovare ai problemi dell’inquinamento richiedono una forte cooperazione tra Enti diversi, ma anche una forte integrazione tra assessorati e funzionari di settori diversi. L’ACT che gli amministratori hanno creato assume un valore crescente proprio perché consente questa doppia integrazione: quella tra Enti di un territorio vasto e quello tra settori in ciascuno degli Enti.
La referente dell’istituto comprensivo Marconi di Campiglia ha peraltro riportato l’esperienza della sua scuola sulla formula del “piedibus”, che consente agli studenti riuniti in gruppo di fare assieme il tratto di strada che porta a scuola lungo un sentiero protetto e accompagnati da un adulto. Ella però ha detto: “non ci si può affidare solo sul volontariato del genitori, ma va strutturata una specifica organizzazione per alimentare questa nuova forma di mobilità collettiva”.
I prossimi incontri di progettazione partecipata sul tema sono previsti per i giorni 21 e 28 novembre e 5 dicembre, in modo da essere pronti per la scadenza del bando, fissata per il 10 gennaio.
E’ partita insomma un’operazione di vera e propria “share economy” e Di Gregorio ha intrattenuto le persone convenute su rapporto tra la pluralità dei progetti che oramai sono in atto e che concorrono tutti assieme a migliorare la qualità della vita sul territorio e alimentare lo sviluppo sostenibile. Stanno infatti per iniziare i lavori del progetto Collaborando e sta per partire il tavolo di concertazione sul progetto Smart Land che, insieme al progetto della ciclopista e del trekking sulle eccellenze etrusche, concorreranno tutti assieme ad una forte innovazione sul territorio, dove la tecnologia introdotta facilita la gestione sociale e dove la comunità risulta più solidale e partecipante.