Se Terna decidesse di rimontare i tralicci dopo il 5 dicembre con il SI trionfante, quei 132 KW ci arrostirebbero legalmente i capelli triplicando le già eccessive malattie tumorali.
Dopo una dura lotta delle Istituzioni Elbane, dei comitati e della cittadinanza, la Regione nel 2010 ha sentenziato che l'elettrodotto all'Elba non "s'era da fare" e i tralicci già montati sono stati rimossi.
COSI' E' STATO.
Se il 4 dicembre prossimo dovesse vincere il SI l'ultima parola per bloccare un'opera pubblica devastante e inquinante spetterebbe a qualche burocrate nominato dal Governo che, seduto a Roma con intorno lobby e poteri forti, approverebbe senza ripensamenti e senza il veto delle Regioni che avranno solo potere consultivo, lo scempio a danno dell'ambiente e delle comunità locali senza una possibilità di blocco o di ripensamento. TITOLO V, REVISIONE RAPPORTI STATO-REGIONI DELLA NUOVA RIFORMA VOLUTA DA RENZI.
Ricordiamoci che Terna non ha mai abbandonato il progetto dell'elettrodotto devastante all'Elba (lo ricorda anche Italia Nostra in un articolo del 2014) così come non si sono archiviati gli studi avanzati per un gassificatore o un inceneritore sulla nostra isola.
IL - SI'- SIGNIFICHEREBBE CONSEGNARE LA NOSTRA ISOLA A CHI NE VUOL FARE TERRENO DI OPERE PUBBLICHE DEVASTANTI E INUTILI.
Lorenzo C.