Verso la fine di novembre il Consorzio 5 Toscana Costa è stato invitato per illustrare e presentare l'esperienza fin qui condotta sul Progetto Life Rewat per la gestione sostenibile delle risorse idriche della bassa Val di Cornia, competenze acquisite spendibili poi in tutto il bacino di riferimento del Consorzio, Elba compresa.
Primo appuntamento a Bologna presso la Regione Emilia Romagna, per illustrare gli obiettivi e le azioni avviate con Rewat da circa un anno, un convegno centrato anche sull'approfondimento e sui risultati di un altro Progetto finanziato con fondi Life 8 denominato “Rii”9, coordinato proprio dalla Regione, il quale si proponeva di affrontare il tema del rischio idrogeologico in 7 corsi d'acqua afferenti a bacini fortemente urbanizzati che rivestono una particolare importanza per la difesa del suolo e che ha visto la realizzazione di oltre 100 cantieri. Un’esperienza innovativa questa che ha spinto ad investire 1.200.000 euro per una nuova attività collettiva e condivisa di monitoraggio e intervento sui corsi d'acqua del territorio.
Successivamente è stata la volta di un workshop a Lucca organizzato da Provincia di Lucca e Scuole Superiore Sant'Anna, sullo stato dell'arte dell'applicazione della ricarica delle falde in Italia (e non solo), in condizioni controllate.
In entrambi i contesti si è ben inserito il racconto del Progetto Life Rewat che sebbene sia soltanto al primo anno di vita, condivide con i due progetti presentati a Bologna e Lucca, l'approccio partecipativo; la capacità di più soggetti, con diverse competenze di lavorare insieme con il comune obiettivo di ridurre il rischio idrogeologico del territorio, di implementare metodi e strumentazione innovativa per affrontare le criticità meteorologiche ed ambientali che possono insorgere, di porsi il discusso e complesso tema della ricarica della falda anche alla luce del nuovo Decreto Ministeriale 100/2016 in termini di criteri di rilascio delle autorizzazioni al ravvenamento.
Così il Coordinatore del Progetto Life Rewat, Alessandro Fabbrizzi ha presentato nei due convegni il progetto Toscano, le attività eseguite e quelle in via di progettazione. Un lavoro ambizioso che sta coinvolgendo più soggetti tra cui i Comuni di Campiglia M.ma, Piombino, Suvereto, la Scuola Sant'Anna di Pisa, la Regione Toscana ed Asa Spa mettendo insieme le diverse e complementari competenze con l'intento di garantire sempre di più la sicurezza del territorio e la tutela, risparmi e riuso della risorsa idrica.
Occasioni importanti queste che il Consorzio 5 Toscana Costa ha voluto cogliere per far conoscere il percorso che sta portando avanti e una nuova modalità di gestire i corsi d'acqua come oggetti unitari, non divisi da confini istituzionali o convenzionali, ma materia di studio ed approfondimento di tutti quei soggetti che a vario titolo sono interessati alla manutenzione e alla salvaguardia dei corsi d'acqua.