A Legambiente Arcipelago Toscano e sui social network continuano ad arrivare segnalazioni e post indignati per quello che sta succedendo nell’area di Galenzana e del Formicaio, con la realizzazione di una strada carrabile a doppia corsia dove esisteva un sentiero e una cessa dell’Enel.
Inoltre, all’interno del territorio del Parco Nazionale e della Zona speciale di Conservazione (Zsc - Direttiva Habitat) e Zona di protezione speciale (Zps – Direttiva Uccelli) di Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola sono in corso da mesi lavori di ampliamento di costruzioni - una delle quali gravata da note irregolarità, anche se non sanzionati in passato per meri motivi burocratici dal Comune di Campo nell’Elba – e realizzazione/allargamento di nuove strade, abbattimento e abbruciamento di vegetazione, interventi con mezzi pesanti sulla stessa vegetazione e in un’area particolarmente problematica dal punto di vista idrogeologico.
Gli attuali lavori per creare una nuova strada – in un’area dove è stato chiuso una sentiero storico costiero pubblico dai privati – a quanto pare, prevedono la trasformazione di una mulattiera in una strada carrabile di grandi dimensioni, con notevole impatto paesaggistico e ambientale e su una collina con forte acclività.
Il tutto in area contigua alla Zsc e Zps e ai confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, cosa che richiederebbe una più che attenta e obbligatoria Valutazione di Incidenza e misure di compensazione delle quali non si vede traccia.
Inoltre, a quanto pare i proprietari dei terreni e i confinanti con il sentiero di accesso sul lato Formicaio non sarebbero stati consultati in merito a questi lavori.
Il tutto sta avvenendo in un’area di grandissimo interesse ambientale e paesaggistico e stravolgendo la sentieristica esistente. Si ricorda che l’intera area è coperta da vincolo paesaggistico e fa parte di un’Important Bird Ara (Natura 2000 UE) e che nella zona di Galenzana, negli anni passati, la Sovrintendenza ha spesso eccepito sui altri lavori realizzati e il Corpo forestale dello Stato ha provveduto a sequestri giudiziari e a sanzioni di vario tipo.
Si ricorda anche che, sulla situazione di Galenzana è stata presentata in Parlamento una interrogazione a firma degli Onorevoli Ermete Realacci (Presidente Commissione ambiente territorio e Lavori Pubblici – PD) e Marisa Nicchi (Sinistra Italiana) che non ha ancora ricevuto risposta, se non un oscuro hakeraggio della casella postale dell’Ufficio stampa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con l’emissione di un falso comunicato stampa, con l’evidente intento di creare confusione.
Inoltre, a Marina di Campo circolano insistentemente voci che le eventuali irregolarità commesse verranno risolte con semplici “sanatorie” che appaiono alquanto improbabili in un’area tutelata da vincoli paesaggistici, europei e del Parco Nazionale. Dichiarazioni sui social network di precedenti amministratori del Comune di Campo nell’Elba tendono ad escludere che le autorizzazioni per la realizzazione del nuovo percorso stradale provengano dalla passata amministrazione.
Legambiente Arcipelago Toscano torna a chiedere quindi a tutte le istituzioni coinvolte di valutare attentamente la conformità dei lavori, realizzati e in corso di realizzazione, con gli strumenti urbanistici, con la classificazione dei percorsi interessati o impropriamente chiusi, di valutare l’impatto ambientale e paesaggistico dell’esteso disboscamento realizzato, se abbia interessato specie protette e se sia stato e venga eseguiti a regole d’arte.
Per questo, Legambiente Arcipelago Toscano chiede al Commissario Prefettizio del Comune di Campo nell’Elba e al Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano l’immediata sospensione cautelativa dei lavori in corso, per avviare una estesa e puntuale ricognizione di tutta l’area, che permetta di capire se sono stati ottemperati gli obblighi e le prescrizioni dei nulla-osta del Parco Nazionale e se quanto realizzato e in corso di realizzazione sia conforme a quando autorizzato dal Comune di Campo nell’Elba, agli strumenti urbanistici e ai vincoli paesaggistici e ambientali che ricadono sull’intera area. Solo così si potrà evitare il perpetuarsi di eventuali irregolarità e di rendere inevitabili “sanatorie” inaccettabili e inapplicabili in aree tutelate da normative ambientali e paesaggistiche nazionali ed Europee.