Pubblicate (dal Tirreno) le sospiratissime immagini del fenomeno del "geyser sottomarino" verificatosi in prossimità delle Formiche di Montecristo.
Da rilevare che il breve filmato risulta solo parzialmente descrittivo dell'evento, rispetto alle testimonianze dirette dei pescatori che vi si sono imbattuti che descrivevano il levarsi di un'imponente colonna di gas misto ad acqua e fango susseguente ad un boato. Le immagini captate con un cellulare mentre il natante si trovava già, in comprensibile allarmato allontanamento, a mezzo miglio dalla "eruzione" mostra comunque il ribollire della superficie marina con "getti" che continuano pur in dimensioni contenute.
Rese note anche le risultanze delle ispezioni dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia su incarico del Dipartimento di Protezione Civile, che in una nota riferisce come il monitoraggio effettuato con l'uso delle telecamere termiche montate sugli aeromobili della Guardia costiera "hanno evidenziato che le emissioni gassose non sono associate a variazioni di temperatura localizzate" e che anche "... le analisi chimiche dell'acqua di mare, svolte dal gruppo geochimico dell'Ingv di Napoli, hanno messo in evidenza un importante aumento della concentrazione di metano. L'ispezione con mezzi sottomarini a controllo remoto, condotta dal personale Ingv di Portovenere, non ha individuato anomalie termiche localizzate"
Le conclusioni dell'INGV sono infatti:
"L'insieme degli elementi permette di restringere il campo delle ipotesi indicando che si tratta di un fenomeno di tipo "vulcano di fango" in cui grandi quantità di metano fuoriescono in maniera vigorosa".
Quindi saremmo in presenza di una manifestazione rilevante ma non allarmante, che tra l'altro fornirebbe anche una spiegazione razionale sull'origine dei numerosi "boati" avvertiti negli ultimi anni dagli abitanti dell'Elba Sud-Occidentale.