La piccola e preziosa Zona umida di Mola, l’ultima di una discreta superficie rimasta all’Elba insieme a Schiopparello Le Prade, non cessa di riservare sorprese in questa primavera 2017: è come se animali magnifici ed elusivi avessero deciso di svelarsi all’attenta macchina fotografica di Gian Carlo diversi – ormai diventato cronista di una bellezza che resiste nonostante tutto e tutti – dopo che Legambiente Arcipelago Toscano ha avviato la campagna di denuncia, scoperta e valorizzazione che ha portato il Parco Nazionale a fare i primi lavori di ripristino che hanno dato subito buoni frutti.
Gli ultimi due arrivi fotografati da Diversi, dopo il fistione turco, il totano moro e i cavalieri d’Italia, sono davvero eccezionali: un maestoso airone rosso (Ardea purpurea) e una splendida sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides).
L’Airone rosso è un uccello a basso rischio di estinzione, ma molto raro all’Elba, dove l’ultimo esemplare avvistato, un giovane probabilmente disperso, era stato avvistato sugli scogli di Zuccale (Comune di Capoliveri) nel maggio 2013.
La sgarza ciuffetto è un uccello con un areale vastissimo, che si estende in Europa, Africa e Asia, ma abbastanza raro in Italia, dove di solito frequenta – come l’airone rosso - le paludi e le risaie della Val Padana. L’ultima segnalazione fotografica di questo uccello dall’incredibile piumaggio sono le foto che ormai diversi anni fa furono scattate dalla compianta Ornella Casnati, la fotografa naturalistica di Legambiente alla quale è stato dedicato il Santuario delle farfalle di Monte Perone.
L’avvistamento di questi due magnifici e rari animali è importante perché potrebbero anche nidificare nelle zone umide di Mola e Schiopparello-Le Prade e sottolinea l’importanza della salvaguardia del corridoio pianeggiante e boscoso che collega le due piccole paludi elbane, compresa la necessità di valutare meglio, dal punto di vista ambientale, paesaggistico e dell’impatto sulla fauna, anche il dissalatore di Mola.
Inoltre, la presenza di animali così belli e rari a Mola sottolinea la necessità immediata di impedire il transito di auto fino a sulla battigia, la pesca di frodo nei fossi, il prelievo abusivo di molluschi e vermi dei quali si nutrono gli uccelli limicoli e che sono alla base della delicata catena alimentare delle piccole zone umide, l’alaggio e l’abbandono delle barche, la continua pulizia dai rifiuti marini, ma anche la creazione di una “fascia di rispetto” davanti al litorale e la rinaturalizzazione del grande piazzale sterrato.
Mola è un piccolo gioiello dell’Isola d’Elba, che attrae la vita: le scriteriate attività degli uomini l’hanno sfigurata devono cessare, occorre rendergli pienamente la sua integrità e bellezza, fatta anche di Aironi rossi, sgarze ciuffetto e di altri animali bellissimi e importantissimi.