Caso Mufloni: Nell'arco di alcune ore sono giunte in redazione "dal continente" tre lettere da parte di animaliste che fanno capo a diverse associazioni. Nelle note (di uguale ispirazione ma con diversi toni), si contesta la decisione dell'Ente Parco di procedere (continuando quello che si sta facendo da anni, senza nessuna apprezzabile levata di scudi) ad un drastico ridimensionamento degli ungulati invasivi alloctoni, introdotti all'Eba a scopo ornamentale-venatorio negli anni '80, e che, moltiplicatisi, hanno ormai ragiunto il numero di svariate centinaia di capi, determinando un forte impatto sulla flora e la fauna protetta e sull'agricoltura elbana.
Riportiamo di seguito il testo dei tre documenti
Paola Re
Consigliera e responsabile petizioni di FRECCIA 45
Gentili signore e signori,
ho letto la DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ENTE PARCO NAZIONALE DELL'ARCIPELAGO TOSCANO N. 26 del 30/05/2016 “Linee di indirizzo per la gestione del muflone all'Elba”. “(…) considerato che nel Parco Nazionale Arcipelago Toscano all’Isola d’Elba è presente una popolazione naturalizzata di muflone (Ovis aries) originata da individui introdotti negli anni 70’ nel territorio comunale di Marciana; rilevato pertanto che la popolazione dell’ungulato è alloctona al sistema naturale dell’Isola; atteso che dal 1999 sono stati effettuati studi sui parametri demografici della popolazione, proseguiti successivamente con indagini sull’impatto alla vegetazione naturale e con monitoraggi annuali della consistenza minima; valutato che dette indagini hanno evidenziato come il muflone eserciti una pressione di pascolo eccessiva sia sulle giovani piante di leccio che su altre essenze della vegetazione forestale e di macchia; considerato che l’ungulato interferisce e provoca evidenti danneggiamenti al sistema agricolo, alle pertinenze delle strutture residenziali e alla circolazione stradale, con forti ripercussioni in ambito socio-economico; tenuto conto delle numerose istanze di intervento e di indennizzo pervenute all’Ente, oltre a numerose iniziative popolari quali petizioni, richieste dirette da parte delle Associazioni di Agricoltori, Associazioni di albergatori, della Prefettura e dai Comuni; (…)”.
Sembra di leggere una dichiarazione di guerra a questi disgraziati animali e così di delibera “di dare atto che la specie muflone (Ovis aris) introdotta all’Isola d’Elba e pertanto specie alloctona rappresenta un elemento di minaccia per il sistema naturale e antropico dell’isola medesima; (...) proseguiranno le azioni già approntate finalizzate alla drastica riduzione della specie nell’area protetta all’Isola d’Elba, fino all’eventuale eradicazione qualora possibile;”
Ma ecco che fa capolino il buon cuore del Parco: “i metodi utilizzati devono essere efficaci (…) provvedendo a che agli animali siano risparmiati dolore, angoscia o sofferenza evitabili;” Insomma… uccidiamoli con dolcezza…
Questo piano di sterminio, oltre a essere un danno per gli animali, è una beffa per gli esseri umani perché la decisione è stata presa senza interpellare la cittadinanza dell’Elba e le associazioni ambientaliste e animaliste. Ma la beffa non finisce qui: l'eradicazione totale dei mufloni viene giustificata dal fatto che questi animali recano ingenti danni alla agricoltura locale. Quali danni? Sono pubblicati dati specifici? A proposito di dati, ce n'è uno che rivela il motivo vero di questo massacro: il costo di questo intervento è € 314184,47. Il Parco vuole eliminare i mufloni spendendo una consistente cifra di soldi pubblici. Per "tutelare" l'agricoltura? E dire che l’Elba vive più di turismo che di agricoltura. Si provi a dire ai turisti, attratti da questi meravigliosi animali, che non li vedranno più perché saranno sterminati e si prenda in considerazione un boicottaggio turistico dell’isola. Nessun turismo nell’isola del sadismo.
Questo piano ricorda il piano di eradicazione della lepre europea da Pianosa, isola che fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che sterminò tante disgraziate lepri e, quasi a fine abbattimento, si scoprì col test del D.N.A. che quella non era la lepre comune europea ma la lepre originaria antica di Pianosa. Che dire? Qualcuno ci avrà guadagnato sicuramente. Sulla sofferenza altrui qualcuno ci guadagna sempre.
Il piano ricorda pure il progetto “LIFE+ U-Savereds” per la conservazione dello scoiattolo rosso in Umbria e la tutela della biodiversità in Appennino promosso da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) con il coinvolgimento di Agenzia Parchi Regione Lazio, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, Istituto Oikos e Legambiente. http://www.isprambiente.gov.it/it/progetti/biodiversita-1/life-u-savereds
Lo scopo di questi progetti sarebbe la difesa della biodiversità, sbandierata come valore positivo che però spesso non è altro che specismo vestito con l’abito da sera.
In Italia, si insegna fin dalla scuola d’infanzia a convivere con individui “alloctoni” di altre etnie, di altre religioni, diversi da noi, “autoctoni”. Spesso questi individui sono etichettati come criminali solo per il fatto che un alto numero di crimini è commesso proprio da persone di origine straniera, arrivate in Italia a turbare la nostra presunta quiete sociale. Se deve essere giustamente combattuta questa idea razzista e xenofoba, bisogna farlo in maniera altrettanto forte con l’idea specista che si vuole imporre al mondo animale. L’uccisione di animali non è mai una soluzione, salvo, forse, in caso di eutanasia, con animali malati per impedire loro una sofferenza atroce.
Ciò che si vuole mettere in atto è un massacro di massa in un luogo meraviglioso. L’eredità dei campi di sterminio pesa sull’isola d’Elba come un macigno.
Serena Ruffilli Olschki
Presidente L.I.D.A. Firenze Onlus - www.lidafirenze.it
Gentilissimi, vi scrivo in duplice veste:
in primis quella relativa al ruolo che ricopro e che potrete evincere dalla mia firma, in seconda battuta da ormai quasi residente elbana (sono nata a giugno del 1974 e credo di aver emesso il mio primo vagito sull'amata isola d'Elba, dove sono stata portata forse la settimana successiva alla mia nascita e dove con la mia famiglia - che molti di Voi forse anche conosceranno - abbiamo proprietà ormai da 5 generazioni).
Sono nata e cresciuta fra Firenze, Procchio e Marciana Marina, e conservo un ricordo stupendo dei miei primi anni di vita, trascorsi perlopiù fra corse a perdifiato lungo i golfi elbani coi tanti piccoli amici che ho avuto modo di conoscere e che ancora frequento, e spensierate camminate sui colli e nei meravigliosi boschi verdi di cui l'isola certamente può vantare il valore naturalistico.
Molte volte in occasione delle mie escursioni al Volterraio, mi sono imbattuta nei placidi mufloni, e credo che quegli incontri siano stati per me il motivo di gioia più grande, qualcosa di veramente entusiasmante da poter raccontare una volta rientrata a casa... E come me, tantissime altre persone considerano un valore aggiunto la presenza di questi animali in quegli ahimè pochissimi tratti di isola che ancora restano selvaggi..
Dai tempi in cui percorrevo le strade elbane a piedi, poi in bicicletta, poi in motorino, infine esplorandone i luoghi a bordo di un’auto una volta raggiunta la maggiore età, ho visto coi miei occhi tutti i cambiamenti avvenuti nel corso degli anni; solo chi approda all’isola due o tre volte l'anno ha la netta percezione di suddetti cambiamenti, che forse sfuggono a chi vi risiede quotidianamente.
Ogni volta un tuffo al cuore, dalle moto ad acqua e ai bar collocati all’isolotto della Paolina (unica spiaggia che ancora restava un gioiello poco frequentato), alla costruzione di un centro commerciale (poi finalmente abbattuto) nel piccolo paesino di Procchio, e potrei proseguire ma mi fermo per evitare di dilungarmi troppo.
Resta purtroppo solo un vago ricordo lo scintillìo dell'ematite e dei tanti minerali che incrociavo sul mio cammino quando percorrevo i sentieri sterrati, resta un ricordo il poter ammirare le conchiglie che si trovavano copiose sulla spiaggia (orecchie di Venere, piccoli gusci verdi dei ricci marini, occhi di santa lucia ecc...), resta un ricordo prendere maschera e boccaglio e poter ammirare l'immensa fauna subacquea, oggi completamente sparita per via della pesca e forse dei troppi mezzi acquatici che circolano nelle baie, la cui vista rallegrava le mie giornate e mi faceva sentire immersa in un luogo quasi immacolato e surreale, poiché ancora poco frequentato dall'essere umano.
Malgrado questo, malgrado l’isola non sia più quel paradiso incontaminato, sono legatissima al suo contesto e continuo a venire ogni stagione nella mia casa di Procchio, e vado a trovare la mia famiglia nell’altra che abbiamo a Marciana Marina.
Nel corso degli anni credo di aver dato il mio prezioso contributo sull'isola, sia a livello ambientalista (rendendomi spesso utile qualora vi fossero animali da aiutare e prendere in appoggio, pulendo le spiagge e il mare dai tanti sacchetti di plastica che trovavo), sia a livello culturale (la nostra casa editrice - Olschki - ha pubblicato libri come "I giardini dell'isola d'Elba" - e ha più volte organizzato eventi, presentazioni librarie, o collaborato con le amministrazioni locali in vista di eventi culturali di ambito elbano).
Ancora oggi aiuto da lontano gli animali elbani, ho dei soci iscritti dell'isola d'Elba nella mia associazione e spesso e volentieri faccio loro donazioni per poter sfamare le colonie feline. Non per ultimo tre anni fa mi sono sposata nella fortezza pisana di Marciana, il sogno d'amore coronato nel luogo del cuore.....
Spero quindi di poter godere almeno di un minimo di ascolto.
Oggi apprendo con immenso stupore della decisione dell'Ente Parco: eradicare la specie del muflone, poiché pare sia nociva per l'agricoltura, tramite l'ABBATTIMENTO!
La domanda nasce spontanea: a parte qualche vitigno dell'azienda Cecilia, a parte qualche piccola attività agricola, quali sarebbero i danni agli agricoltori apportati da questo placido e amorevole animale, che tutti amano, turisti compresi (che non disdegnano di farsi fotografare accanto a loro?).
Dove sono riportati? Li vorremmo poter consultare....
I mufloni non hanno di certo contribuito a saccheggiare l'isola di minerali e conchiglie, a inquinare, a rilasciare sporcizia sulle spiagge e in mare, anzi svolgono un ruolo importante tenendo puliti i boschi e i terreni e limitando i rischi di incendi... l'unica specie da eradicare sarebbe quella del "turista non coscienzioso" e Voi pensate di abbattere i mufloni? Mi chiedo con quale logica possiate anche solo prevedere di mettere in atto un simile scempio!
Leggo poi che si parla di 314mila euro di fondi stanziati, quindi la logica è sempre quella del Dio denaro... (Vi è proprio difficile contemplare metodi incruenti, come il rilascio di cibi sterilizzanti o adeguate recinzioni?) . Non si riesce a uscire da questi schemi utilitaristici e soffermarsi su ciò che di buono ci sarebbe da salvare e tutelare? Siamo giunti veramente a questo punto?
Stavo anche pensando di finire i miei giorni sull'isola, di avviare un'attività che potesse dar modo ai turisti accompagnati dai 4 zampe di trascorrere in serenità le proprie ferie, occupandomi dei loro cani, tanto rifiutati sulle spiagge elbane malgrado la legge regionale dia loro accesso libero in tutti i luoghi pubblici.
Sicuramente mi guarderò bene dal mandare in porto progetti di questo tipo se queste sono le amministrazioni con cui dovrò misurarmi (le stesse che da oltre dieci anni ancora non sono state in grado di costruire un canile comprensoriale!).
Lascio volentieri il trambusto fiorentino per venire a vivere nella tranquillità elbana, che non deve essere minacciata dagli spari e dallo scorrere del sangue di creature innnocenti. Per tutto questo farò il possibile per cercare di contrastare quest’annunciata mattanza.
Augurandomi una Vostra riflessione in merito, che resto in attesa di conoscere, Vi porgo i migliori saluti.
Stefania Sarsini
BLOG"I DIRITTI DEGLI ANIMALI" www.liberacittadinaza.it
Scrivo condividendo l'amarezza, il tradimento etico e culturale che attraversa la lettera di Serena Ruffilli, con la quale da anni collaboro in difesa e nel rispetto della vita degli animali, esseri senzienti, così definiti dalla scienza etologica da decenni, da premi nobel nella letteratura, da grandi filosofi e scienziati e dal 2008, da una norma europea, l'Articolo 13 del Trattato di Lisbona.
Essere senziente è ogni creatura vivente dunque umana e non umana , e verrà un giorno, mi auguro presto, che uccidere un animale verrà considerato un crimine come uccidere un essere umano e punito in ugual misura .
Questo è la ragione per cui sempre più persone hanno fatto una scelta vegana, che significa non alimentarsi con carne e pesce, ne usare prodotti di abbigliamento, di arredo, che grondano di sangue, di morte di esseri indifesi.
Qualche mese fa in un convegno internazionale di scienziati si è decretato la fine dell'era glaciale Olocene e l'inizio del'Antropocene, un'era glaciale in cui l'uomo ha iniziato ormai un processo di distruzione della Terra e di tutte le specie che la abitano, compresa la specie umana, certamente la peggiore specie in termini di violenza, di mancanza di etica, guerrafondaia,egoista, competitiva, pronta a vendersi pur di "essere qualcuno" pronta a corrompere per ambizioni economiche e di potere.
Personalmente ho sempre ricevuto dagli animali, amore, rispetto, benevolenza, saggezza,comprensione, tutti valori che la specie umana non ha più, ed è davvero vergognoso che coloro che governano ,sia esso un comune, una regione, un paese, siano espressione ed esempio delle peggiori nefandezze della specie umana.