Dopo che nella notte tra il 19 e 20 giugno una grande tartaruga marina Caretta caretta ha depositato per la prima volta le uova nella spiaggia di Marina di Campo, all’Isola d’Elba - il sito più a nord di cu si sia a conoscenza - il personale del Paglicce Beach - da Sergio, dove è avvenuto l’eccezionale evento - dopo aver chiamato il titolare dell’Acquario Dell’Elba, Yuri Tiberto, che ha dato un prezioso contributo di conoscenza e professionalità - aveva perimetrato con paletti e nastro bianco-rosso il sito di deposizione che il grosso rettile marino (probabilmente di un centinaio di kg) aveva scavato e ricoperto, facendosi strada tra sdraio e ombrelloni. Ma nella notte del 22 giugno qualcuno ha cercato di scavare il nido di tartaruga e solo il pronto intervento del guardiano e del titolare della concessione balneare è riuscito a evitare un atto scriteriato che forse avrebbe irreparabilmente danneggiato questo evento eccezionale, di cui i campesi e gli elbani dovrebbero andar fieri.
Dopo aver avvertito le autorità preposte, la proprietà del bagno, seguendo i suggerimenti di Nunzio D’Apolito, un esperto di nidificazione di tartarughe marine di Legambiente, ha installato una recinzione più ampia e robusta e si è rivolta a Parco Nazionale e Legambiente per attuare dei turni di sorveglianza del sito, per evitare che avvengano altri tentativi di danneggiarlo.
Nel tardo pomeriggio del 23 giugno si è tenuto un sopralluogo di lavoro tra Carabinieri forestali, proprietà della concessione balneare e Legambiente e da subito i volontari dell’Associazione ambientalista hanno iniziato i turni di vigilanza notturna a supporto del guardiano. Turni che termineranno quando il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano posizionerà una telecamera che riprenderà giorno e notte il sito di nidificazione.
Ma la sorveglianza continua e diretta sulla spiaggia dovrà riprendere dai 45 giorni ai 60 giorni dalla deposizione delle uova, il lasso di tempo in cui le tartarughine dovrebbero essere pronte a uscire dalla sabbia per raggiungere il mare e iniziare la loro pericolosa avventura nell’Arcipelago Toscano. Forse poche di loro ce la faranno, ma qualcuna, tra 15, 30 o 40 anni ritornerà a nidificare in questa nuova spiaggia, dove la loro mamma è stata probabilmente spinta del riscaldamento globale, alla ricerca di luoghi più freschi della spiaggia dove era nata e che forse è stata troppo modificata dall’uomo.
«Legambiente ha accolto subito con piacere l’invito del Parco Nazionale e dei gestori dello stabilimento balneare che sono stati davvero magnifici nel fare spazio a mamma tartaruga e alle sue preziose uova – dicono i volontari del Cigno Verde isolano – la curiosità intorno a questo evento eccezionale è molta e durante il nostro presidio notturno tanti turisti e campesi vengono a chiedere notizie sulla deposizione e la schiusa delle uova, sulle tartarughe marine e la magnifica biodiversità delle nostre isole. Legambiente Arcipelago Toscano assicurerà i turni di vigilanza notturna in attesa del posizionamento delle telecamere del Parco Nazionale e i Carabinieri forestali hanno assicurato un pronto intervento in caso di problemi. Il momento critico sarà durante il periodo delle possibile schiusa e Legambiente invita la Regione Toscana e il Comune di Campo nell’Elba a promuovere un incontro con le associazioni del territorio e la Protezione Civile per coprire i turni di vigilanza che nei giorni della possibile nascita delle tartarughine – in pieno agosto e con la spiaggia di Marina di Campo affollatissima - dovranno essere garantiti giorno e notte e che poi dovranno proteggere l’entrata in acqua delle tatarughine, evitando che siano disturbate dalle luci artificiali o attaccate da predatori».
Vista la curiosità e la voglia di capire che circonda questo straordinario evento, sarebbe necessario anche materiale illustrativo oltre a quello - poco – che Legambiente ha già messo a disposizione. L’entusiasmo con il quale i gestori e il personale dello stabilimento balneare hanno accolto mamma tartaruga è comunque una garanzia che le uova e gli embrioni che si stanno sviluppando sotto la sabbia della spiaggia di Marina di Campo sono ben protetti e Legambiente è davvero contenta di poter dare una mano alle tartarughe e a persone così motivate ed entusiaste.