PORTOFERRAIO. "Meglio "abbandonare" certi sentieri secondari, al momento pare arduo fare un'adeguata manutenzione per tutta la rete isolana. In ogni caso ci stiamo muovendo per fare accordi con gli Enti locali. Poi l'azione dei volontari, delle associazioni e degli imprenditori, che aiuta a risolvere il problema".
L’affermazione è di Gianpiero Sammuri presidente del Parco Nazionale dell’arcipelago toscano alle prese con impegni sempre più pressanti, tra cui quelli tesi a dare all'isola una rete sentieristica di crescente qualità. Di recente alcuni escursionisti hanno segnalato percorsi interrotti da tronchi di alberi, che impediscono il passaggio anche ad eventuali mezzi di soccorso. Altri sono stati fortemente danneggiati da ripetuti passaggi abusivi di moto da cross e fuoristrada, altri ancora risultano destabilizzati dal dilavamento pluviale.
“Stiamo puntando su accordi da tessere con i Comuni– continua Sammuri, succeduto nel Luglio 2012 a Mario Tozzi alla guida del PNAT - la manutenzione dei sentieri è necessaria. Alcune parti sono di nostra competenza, altre spettano ai Comuni, con opportune intese potremo potenziare gli interventi".
Ma come mai non è previsto nell'organico del parco, personale per la cura costante dei percorsi immersi nel verde dell'isola?
“L'impostazione originaria all’atto della costituzione del Parco tendeva alla copertura dei ruoli tecnico-amministrativi – risponde il presidente- oggi assumere è pressoché impossibile, anzi dobbiamo difendere l'organico esistente presso la direzione dell'Enfola.
Gli interventi di manutenzione sono affidati a soggetti esterni al Parco, con gare pubbliche. Importante l'azione di cura fatta da vari gruppi di volontari che attuano, in certi percorsi, il progetto "Adotta un sentiero"; poi altre garanzie vengono da imprenditori che gestiscono alcuni sentieri e quindi speriamo che altre forze scendano in campo per potenziare questo aspetto. Speriamo di non essere costretti a garantire la manutenzione solo a percorsi sentieristici principali".
Nello scorso anno il parco ha impiegato 500.000 euro per sistemare 87 km di sentieri e 200.000 sono in arrivo per proseguire in tal senso, grazie a finanziamenti europei che poi passano per la regione Toscana.
Anche Giuseppe Tanelli, primo presidente del Parco interviene sulla vicenda non discostandosi da quanto afferma il suo successore:
“Ripristinare la sentieristica dell'Elba e delle altre isole è fondamentale, quella segnata dai vecchi percorsi storici, a suo tempo già segnalata e valorizzata da interventi di Renato Giombini della Forestale e Mario Ferrari come Comunità Montana. La loro carta dei sentieri è stato uno degli interventi strategici del Parco appena istituito. La rete sentieristica era e sarà un biglietto da visita notevole per l'ecoturismo. Attrezzammo circa 360 km di sentieri, con lavori conferiti mediante bandi esterni. L'organico del Parco, -prosegue Tanelli- per legge era di 25 persone da assumere mediante concorso. Le prime esigenze furono quelle amministrative. Le opere di ripristino e manutenzione erano affidate alla Comunità Montana o a cooperative forestali che permettevano di esternizzare i lavori, mentre per i compiti amministrativi dovevamo provvedere direttamente. Ci furono anche indicazioni ministeriali che rendevano difficoltoso l'inserimento in organico di personale di operaio. Ci furono poi i tempi "difficili" del commissariamento e poi, mutatis mutandis, i tempi "difficili" di Mario Tozzi. Oggi Giampiero Sammuri e Franca Zanichelli hanno tutte le potenzialità per restituire al Parco la sua funzione sociale, ecologica ed economica".
Stefano Bramanti