La tartaruga marina che aveva nidificato all’alba del 20 giugno sulla spiaggia di Marina di Campo, all’Isola d’Elba (il sito più a nord conosciuto in Italia) è tornata sulla stessa spiaggia per un secondo tentativo di nidificazione, come aveva previsto Yuri Tiberto dell’Acquario dell’Elba, e i volontari di Legambiente che stanno facendo il pattugliamento notturno proprio per accogliere il rettile marino protagonista dell’eccezionale nidificazione.
Questa volta la tartaruga marina ha preso terra abbastanza distante dal primo sito di nidificazione – tra i bagni da Sergio e Paglicce nella zona di spiaggia più buia – e si è avventurata in una zona illuminata dai lampioni, accanto al Punto Blu numero 1, risalendo addirittura fino alla strada asfaltata che costeggia la spiaggia.
Cosa è successo lo racconta Umberto Mazzantini, responsabile nazionale isole minori di Legambiente, che copriva il turno di pattugliamento dalle 1,30 alle 5,30: «Alle 3,20 circa, al terzo passaggio sulla spiaggia mi sono accorto che sulla strada asfaltata litoranea, all’altezza del Punto Blu numero 1, c’era un gruppo di persone e ho sentito uno di loro che era al telefono e che pronunciava la parola “tartaruga”. Mi sono avvicinato e tutto mi sarei aspettato meno che trovarmi di fronte a un grosso esemplare di tartaruga marina Caretta caretta che cercava di attraversare l’asfalto mentre arrivavano delle auto a velocità sostenuta. Le tracce sulla spiaggia indicano che questo magnifico animale, che mi è parso in ottima salute anche se visibilmente disorientato dalle luci dei lampioni, ha risalito la spiaggia in tralice, fino a costeggiare il muretto di contenimento della strada per poi raggiungere l’asfalto da un’apertura in corrispondenza di una piccola pianta di tamerice. Dopo aver tranquillizzato i presenti, uno dei quali aveva già avvertito telefonicamente la Capitaneria di Porto, ho aspettato che la tartaruga decidesse cosa fare: è tornata sulla spiaggia, ha fatto un giro intorno alla tamerice accennando un velocissimo tentativo di scavo e poi è ridiscesa velocemente verso il mare, sparendo quasi subito dalla nostra vista. Il tutto è durato meno di 10 minuti».
Nonostante il fallimento della seconda nidificazione, si tratta di un avvistamento eccezionale che conferma la deposizione delle uova del 20 giugno e fa giustizia delle troppe scempiaggini scritte sui social media che mettevano in dubbio la veridicità dell’accaduto.
La tartaruga marina, che è stata chiamata Federica dai volontari di Legambiente in onore del guardiano degli stabilimenti balneari che l’ha avvistata per primo, è stata evidentemente disturbata dalle luci e dal traffico automobilistico che, senza la presenza del gruppo di persone e di Legambiente, avrebbe potuto rappresentare un grosso pericolo per questo animale protetto, per questo Legambiente, sperando che la tartaruga Federica ritorni a depositare le uova sulla spiaggia di Marina di Campo, invita a rafforzare i turni di sorveglianza nel periodo critico, dato che, come dimostra l’episodio della notte del 5 luglio, la tartaruga, almeno fino al 9 luglio, potrebbe tornare nuovamente e decidere di nidificare in qualsiasi area della spiaggia di Marina di Campo. Inoltre l’Associazione ambientalista – in attesa di un intervento dell’osservatorio toscano della biodiversità e di Arpat - invita chiunque avvisti una tartaruga marina su una spiaggia o in nidificazione all’isola d’Elba a contattare immediatamente Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano
(nel servizio fotografico di Legambiente che vi proponiamo qui di seguito le eccezionali immagini della tartaruruga e le tracce del suo passaggio sulla spiaggia)