Si è conclusa l'avvenuta su Gwaihir anche del secondo gruppo di volontari di Vele spiegate, di questo gruppo di ragazzi - da 15 a 17 anni - molto unito, energico, determinato e volenteroso, che sotto alla guida di due ottimi capitani, e Simona, e supervisionati da Livia, esperta di beach litter di Legambiente, hanno tenuto alto l'obiettivo che si sono prefissati Diversamente Marinai e Legambiente con il loro progetto realizzato con il cofinanziamento del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, il patrocinio di Enea, della Regione Toscana e Università di Siena e il sostegno di Acqua dell'Elba e Novamont e dei partner Esa, Esaom Cesa, Moby, Traghetti Lines e associazione Albergatori.
I ragazzi spiegano: «Questo gesto da noi compiuto, che per molti può sembrare molto piccolo, di ha riempito di gioia, poiché abbiamo contribuito alla salvaguardia del nostro fantastico pianeta. Ora toccherà ai prossimi gruppi portare avanti e diffondere ciò che è stato fatto da noi. E confidiamo anche in voi lettori, affinché possiate aiutarci a condividere il nostro messaggio e difendere, insieme a noi, ciò che la natura ci ha donato».
Dopo aver salpato da Portoferraio e dormito sotto le stelle, i giovani volontari hanno atto la loro prima esperienza di catalogazione della beach litter, utilizzando il protocollo di Legambiente e Cner, su una "pocket beach" davvero minuscola, 18 metri per 18, a sud di Capo Castello a Cavo, la frazione balneare del Comune di Rio Marina. Un altro volontario racconta: «La spiaggia pur essendo molto piccola aveva molti rifiuti, la maggior parte portati dal mare come: polistirolo, frammenti e buste di plastica e gomma espansa. Altri rifiuti, come delle bottiglie di plastica, sembravano essere stati abbandonati da poco, forse da turisti, oppure finiti in mare portati dal vento o caduti da imbarcazioni». Una ragazza aggiunge: «Tra noi ragazzi c'è stato molto stupore nel vedere le condizioni in cui si trovava quella piccola spiaggia, ma ci sentivamo veramente fieri dell'aiuto che stavamo dando».
Il giorno dopo il campo di volontariato di Vele Spiegate si è dedicato a un’intensa pulizia della spiaggia di Mola, intervallata da momenti di sensibilizzazione con cittadini e turisti, incuriositi da questi ragazzi in maglietta gialla che dedicano il loro tempo a ripulire le spiagge. Nonostante le periodiche azioni di Legambiente, il litorale della Zona umida Mola non “delude” mai che si dedica a raccogliere rifiuti portati dal mare e frutto dell’inciviltà e anche questa volta i giovani volontari di Legambiente e Diversamente Marinai hanno raccolto più di 30 Kg di rifiuti composta principalmente da cotton fioc, plastiche ma anche dalle ormai famigerate schiume gialle sintetiche paraffiniche, frutto di uno sversamento pirata in mare avvenuto ormai quasi un mese fa, e che non sembrano avere fine. Le ragazze e i ragazzi a bordo del Gwaihir hanno apprezzato la resilienza e la bellezza di un luogo di confine tra acqua dolce e salata ma dove– come più volte denunciato anche da Legambiente - occorre rafforzare protezione, vigilanza e cura di un ambiente che pullula di biodiversità nascosta, ma dove Goletta verde nelle sue recenti analisi ha scoperto un forte inquinamento nel Fossone Centrale: Escherichia Coli 63,7 volte sopra i limiti e ed Enterococchi, 13,71 volte (UFC 100) e anche il del Fosso di Mola lato destro è risultato inquinato, anche se in maniera meno marcata. Un inquinamento che secondo Legambiente Arcipelago non sarebbe dovuto allo scarico del depuratore di Capoliveri, ma a immissioni illegali di reflui.
Il giorno dopo i giovanissimi volontari di Vele Spiegate hanno cominciato presto la mattina: «Già da subito dobbiamo essere svegli ed efficienti – spiega uno di loro - dopo una rapida colazione e un'immersione nel mare cristallino, impariamo sempre di più sull'universo della vela, e cominciamo un'intensa traversata verso la spiaggia di Punta Rossa, nei pressi del Monte Calamita». Infatti il progetto Vele Spiegate, prevede anche che i ragazzi a bordo del Gwaihir prendano confidenza con la vela. Ed è quello che hanno fatto in una splendida giornata di sole e mare perfetto raggiungendo Margidore per un’escursione a Capo Stella, tra voli di farfalle e intensi profumi della macchia mediterranea: «Ci siamo goduti il panorama mozzafiato: in un pomeriggio limpido abbiamo potuto vedere da terrazze panoramiche naturali sul mare la bellissima costa del Comune di Capoliveri che va da Laconella e Calamita, le Dune di Lacona salvate dal Parco Nazionale e Legambiente e soprattutto la grande Corsica con adagiata davanti Pianosa e poi la misteriosa Montecristo e l’Isola del Giglio».
Dopo il trekking a Capo Stella i giovani volontari di Vele spiegate hanno passato la notte sotto il cielo stellato e la luna quasi piena al largo di Margidore, nel Comune di Capoliveri, e svegliati di prima mattina e sistemato il Gwaihir hanno messo in moto il tender per fare razzia di rifiuti nelle spiaggette di ghiaia della costa che va da Capo marinaro a Capo Pini, sicuri, visto le esperienze dei campi di volontariato degli anni passati di Legambiente e Diversamente Marinai, di trovare chili e chili dei rifiuti. Una volontaria spiega: «In queste spiagge, pur essendo state ripulite nel 2016 e pur non essendoci particolarità che influiscono sui rifiuti spiaggiati, sono stati raccolti 5 sacchi. In una delle due, quella formata soprattutto da massi, nella macchia mediterranea retrostante e verso la fine del transetto per censire le tipologie di marine litter, sono state trovate ingenti quantità di polistirolo e plastica». Anche nella grotta che si apre in una delle due spiaggette – pur se svuotata dai volontari di Legambiente dai rifiuti nell’estate 2016 - sono stati ritrovati ancora rifiuti, anche se molto meno. Il polistirolo, costituito spesso da cassette per il pesce rotte o cadute dalle barche da pesca, è un’altra delle “pesti” con cui hanno quotidianamente a che fare i volontari di Vele Spiegate. «Torniamo a bordo e ci siamo diretti verso l'incantevole Spiaggia di Terranera, dove purtroppo abbiamo trovato una striscia di marine litter in sospensione – racconta una delle ragazze - Forse siamo diventati troppo esigenti dopo la magnifica acqua trasparente trovata al largo di Calamita, ma i fondali di Terranera sono ugualmente belli e ne esploriamo gli affilati scogli».
Terranera è uno dei luoghi più belli e noti dell’Elba. Un ragazzo sottolinea: «Il caloroso interesse che hanno dimostrato i turisti sulla spiaggia, ci ha dato la carica per riuscire a raccogliere anche oggi chili e chili di cotton fioc, polistirolo, siringhe e paraffina. In questa sesta giornata di campo siamo riusciti a capire che non è solo l'impatto visivo di quello che vediamo sulla spiaggia ad inquinare, bensì anche il micro che non riusciamo a notare». Infatti anche a Terranera sono state purtroppo ritrovate le schiume sintetiche paraffiniche scaricate a mare da una nave pirata all’inizio di giugno e nella grossolana sabbia nera della striscia di spiaggia che divide il mare dal laghetto i ragazzi con le maglie gialle hanno potuto verificare con mano cosa significa l’impatto pervasivo delle microplastiche sull’ambiente marino e costiero. I volontari hanno anche trovato a Terranera dei rifiuti ingombranti che sono stati radunati, circoscritti con del nastro rosso e bianco, in attesa che Il Comune di Porto Azzurro provveda quanto prima al loro sgombero. «Oltre a tutto questo conclude una volontaria -, come sempre ci siamo dedicati alla pratica e teoria di vela, anche se il vento questa volta non è stato dalla nostra parte. La sera la abbiamo passata ancorati a Viticcio, raccontandoci del quotidiano che rivivremo alla fine di questo campo... Questo ci rattrista, ma non ci toglie la grinta che ci ha sempre spinti a dare il 100% di noi per questo bellissimo progetto».
Vele spiegate rientra a pieno titolo a far parte della nuova campagna #NoRifiutinelWC di Legambiente e Ogilvy Change, che applica gli studi scientifici di economia comportamentale, psicologia cognitiva e psicologia sociale per stimolare il cambiamento spontaneo e permanente di abitudini in un piccolo gesto quotidiano che, tuttavia, può contribuire ad arginare un problema diventato di portata globale come il marine litter.
Una ragazza fa il consuntivo della sua esperienza con Vele Spiegate: «1, Gwaihir la barca che ci lega, 3, i nostri fantastici istruttori, 8. noi ragazzi sulla barca, 11, piatti da lavare in tender, 20. kg per ogni sacco raccolto. Semplici numeri hanno reso questa nostra giornata e questo nostro piccolo grande viaggio meraviglioso».