Oggi a Marina di Campo sono attesi Sergio Ventrella, dell’Osservatorio tutela della biodiversità della Regione Toscana e Letizia Marsili, dell’università di Siena, per un summit con Parco Nazionale, Legambiente e Comune di Campo nell’Elba per gestire la delicata fase della schiusa delle uova depositate da una tartaruga marina Caretta caretta nella notte del 20 giugno. Schiusa che avverrà in pieno agosto nel bel mezzo di due stabilimenti balneari affollatissimi.
Un intervento richiesto a gran voce da Legambiente Arcipelago Toscano, che ha coordinato i volontari che hanno finora sorvegliato il nido e che hanno scoperto un altro tentativo (purtroppo fallito) di nidificazione avvenuto nella notte del 5 luglio, quando la tartaruga si è spinta fino alla strada litoranea asfaltata e illuminata che costeggia la spiaggia di Marina di Campo.
Una richiesta accolta dal Consiglio Regionale che in una mozione approvata all’unanimità sottolinea che «Le tartarughe marine hanno cominciato a nidificare sul litorale della Toscana. Alla fine di giugno un grosso esemplare ha nidificato sulla spiaggia di Marina di Campo, all’isola d’Elba. La schiusa delle uova è ormai imminente» e dice che «La Regione dovrà attivare gli operatori professionisti di Tartamare per un adeguato monitoraggio e una adeguata tutela».
Infatti è questo ciò che dispone la mozione di Sì-Toscana a sinistra approvata con voto unanime dal Consiglio regionale. La regione dovrà agire «attraverso l’osservatorio toscano della biodiversità e in coordinamento con il parco nazionale dell’Arcipelago e il Comune di Campo nell’Elba, a tutela della tartaruga Caretta Caretta, per fare in modo che la nidificazione vada a buon fine».
E’ stato il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, a chiedere in accordo con tutti i gruppi, in apertura della seduta di ieri, l’iscrizione della mozione all’ordine del giorno. «Si tratta di una emergenza che potrebbe rivelarsi una felice emergenza – dice Fattori – una tartaruga marina di quasi cento chili ha deciso di andare a nidificare sulle coste dell’Elba, fatto assolutamente inconsueto, rarissimo. Bellissima notizia, ma al momento la tartaruga è seguita solo da volontari. Stiamo parlando della nascita tra le settanta e le centocinquanta tartarughine. L’esemplare è andato a nidificare in mezzo a due stabilimenti balneari, nel pieno della stagione. La situazione è abbastanza delicata. Di qui, l’urgenza di attivare immediatamente l’osservatorio della biodiversità e di ricorrere anche all’intervento di professionisti formati e scientificamente preparati per gestire la fase della schiusa delle uova e dell’entrata in acqua».
Il Centro recupero tartarughe marine ‘Tartanet’, si spiega nella mozione, opera a Talamone ed è “punto informativo dell’osservatorio toscano per la biodiversità”. Intanto, notizia di questi giorni, nei pressi di Castiglione della Pescaia sono state rilevate tracce di spostamento di un altro esemplare.