I volontari del sesto campo di volontariato di Vele Spiegate hanno lasciato l’Elba e le isole a nord dell’Arcipelago Toscano per far rotta verso sud e raggiungere le Formiche di Grosseto: 21 miglia di navigazione sotto il sole cocente tra creme solari e avvistamento di "marine litter". «L’Atterraggio sulla Grande Formica è avvenuto a mezzogiorno – spiega Luca Agujari di Diversamente Marinai - per quello che credevamo sarebbe stato un breve intervento di pulizia del territorio, di isolotti selvaggi che appaiono dal mare come un miraggio. Ma dopo i primi passi ci siamo resi subito conto che l'intervento non sarebbe stato poi cosi rapido».
Un volontario aggiunge abbastanza sconcertato: «La Formica è piena di mini discariche a cielo aperto, piene di bottiglie di plastica e di vetro, lattine di birra, vecchi piatti di plastica, polistirolo e quant' altro, che ci hanno costretto a 2 ore di lavoro, per un raccolto totale di 11 sacchi pieni di spazzatura». Quello che i volontari hanno trovato in un posto dove le attività umane sono – o dovrebbero essere – così limitate, dimostra che i rifiuti spiaggiati non sono solo portati dal mare, frutto spesso della cattiva depurazione e gestione dei rifiuti a terra, ma anche dell’inciviltà di chi sbarca su scogli come le Formiche di Grosseto per utilizzarli come area da picnic, lasciando i rifiuti a sporcare ambienti unici e a danneggiare flora e fauna spesso rare. «Dispiace – sottolinea una delle volontarie – sbarcare in luoghi magnifici come questi e dover amaramente constatare che gli uomini sono capaci di insozzare senza ritegno tanta fragile bellezza». Le Formiche di Grosseto sono una Zona di protezione speciale (Zps – Direttiva Uccelli) e una Zona speciale di conservazione (Zsc – Direttiva Habitat) dell’Unione Europea, ma lo Stato italiano non riesce a trasformare queste salvaguardie europee in tutele concrete. Non a caso l’8 agosto, Legambiente, nell’ambito delle iniziative di Festambiente, ha rilanciato da Talamone la necessità di istituire un’area marina protetta davanti alle coste del Parco della Maremma, già nella lista di reperimento del ministero dell’ambiente, e che dovrebbe naturalmente estendersi alle Formiche di Grosseto. Anche la presidente del Parco Regionale della Maremma, Lucia Venturi, ha ricordato che «Gli studi per motivare l’istituzione dell’area marina ci sono così come una bozza di perimetrazione che va però condivisa con tutti gli attori in gioco, perché il percorso deve necessariamente essere partecipato così da comprendere appieno le potenzialità che l’Area marina protetta rappresenta per le economie locali».
Il giorno dopo l’equipaggio di Vele Spiegate - la grande iniziativa di pulizia delle coste dell'Arcipelago Toscano e di citizen science organizzata da Legambiente e Diversamente Marinai, che vede greenreport.it, Elbareport, Il Tirreno e la Nuova Ecologia come media partner, irealizzata con il cofinanziamento del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, il patrocinio di Enea, Regione Toscana e Università di Siena, il sostegno dei main partner Acqua dell'Elba e Novamont e dei partner tecnici Esa, Esaom Cesa, Moby, TraghettiLines e associazione Albergatori Isola d'Elba - è salpato in direzione Giannutri, per ripulire la costa della Zona 2 marina di Punta Secca - Poggio San Francesco del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Luca Agujari di Diversamente Marinai, spiega che «Raggiungere questa zona che ci è stata indicata da Emanuele Zendri, il responsabile di Legambiente per Giannutri, si è rivelato un duro lavoro per l'equipaggio di volontari che hanno accusato le impervie onde... ma non hanno mollato e, dopo un pranzo fugace, hanno messo piede sull'isola apparentemente incontaminata». Un volontario sottolinea che «In realtà ci si è presentata una situazione critica con veri e propri tappeti di polistirolo, tavole da surf, bottiglie e addirittura parti di un'imbarcazione sparse sullo splendido fondale». Una volontaria aggiunge: «Avevamo letto i dossier di Legambiente su Giannutri ed abbiamo trovato la situazione descritta. Il mare di Giannutri è diviso in una Zona 1 dove sono vietati l'accesso, la navigazione, la sosta, l'ancoraggio, la pesca e le immersioni, mentre nella Zona 2 è vietata solo la pesca ai non residenti, ma la divisione tra la zona protetta integrale e quella dove la pesca è regolamentata è assurda e nei due corridoi di accesso di Cala Spalmatoio e Cala Maestra è il caos, con barche ancorate dappertutto, anche sulle praterie di posidonia, la pianta marina protetta che è il polmone che fa respirare il Mediterraneo e la nursery per molti pesci e creature marine». Legambiente da anni chiede che il mare di Giannutri, affidato al Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano con il decreto istitutivo del Presidente della Repubblica del 1996, diventi una vera e propria Area marina protetta e che venga rivista ed adeguata l'attuale zonazione a mare che sembra un vero e proprio invito a violarla. «Il modello proposto è quello di Capraia - dice Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana - dove con un accordo tra Parco, Comune, Regione e Ministero dell'Ambiente si è istituita finalmente l'area marina protetta - prevista addirittura dal 1982 - al posto degli ingestibili vincoli "provvisori" a mare che durano ormai da 21 anni e che, oltre Giannutri riguardano anche Gorgona, Pianosa e Montecristo».
Il giorno dopo, l'avventura continentale di Vele Spiegate è inizia la mattina all’alba per raggiungere l'accaldata Festa per il conferimento delle 5 vele di Legambiente e Touring Club al Comune di Castiglione della Pescaia. Dopo gli interventi del sindaco Giancarlo Farnetani e della vicesindaco e assessore all’ambiente Elena Nappi, è intervenuto Luca Agujari, una delle colonne di Diversamente Marinai, per fare il punto della situazione dello stato del mare a sud dell'Arcipelago Toscano: «C'è ancora molto da fare; la situazione delle formiche di Grosseto è critica e anche Giannutri non versa in buono stato».
A presentare i volontari e l’equipaggio della Gwaihir è stato il Direttore Generale di Legambiente, Stefano Ciafani che ha sottolineato che «Vele Spiegate è un progetto nato dalla collaborazione fra Legambiente e Diversamente Marinai, che ha l’obiettivo di acquisire dati qualitativi e quantitativi relativi all’Arcipelago Toscano sui rifiuti riversati marini galleggianti e spiaggiati. Il Marine litter e il Beach litter verranno poi mappati e catalogati e i dati saranno inviati al Cnr e all’Università di Siena. Durante i tre mesi di attività, con 200 volontari coinvolti, i dati raccolti vengono messi in rete e contribuiranno alla ricerca internazionale del marine litter. Molte le isole toccate dal progetto, dalle coste delle isole maggiori a quelle delle isole più piccole: Cerboli, Palmaiola, Formiche di Grosseto, Pianosa e perfino Montecristo, normalmente inaccessibile».
Mazzantini ha evidenziato che «Vele Spiegate sta avendo un grande successo, tanto da essere diventato un modello di iniziative di volontariato che potrebbe essere ripreso a livello nazionale e che è già diventato la più grande iniziativa di volontariato estiva del Cigno Verde».
Agujari ha concluso: «Vele Spiegate, grazie al mare e all’ambiente, fa cadere anche le barriere tra disabili e normo-dotati, che sono soprattutto mentali». Dopo aver degustato i prodotti tipici maremmani alla Festa delle 5 Vele. Il gruppo di volontari ha poi ha raggiunto Festambiente, la Festa nazionale di Legambiente che è appena terminqata a Rispescia, il posto adatto per un meritato momento di svago, tra buon cibo e musica, ma anche per un confronto con i tanti volontari che mandano vanti l’iniziativa. A ricordo dell’intensa giornata che ha regalato grandi soddisfazioni a Vele Spiegate, una foto davanti al palco dei concerti insieme ai dirigenti nazionali di Legambiente.
Poi Vele Spiegate ha raggiunto l’Isola del Giglio, dove il maltempo lo ha costretto a una sosta forzata prima di poter ripulire la costa Cala delle Caldane e Punta Torricella, ma i volontari di Legambiente non sono rimasti con le mani in mano: «Parte della ciurma – spiega Marco Marmeggi, il capitano della Gwaihir - si è dedicata all'inserimento multimediale delle schede del beach litter, sulle quali quotidianamente vengono registrate le decine di tipologie di rifiuti che raccogliamo sulle spiagge e coste dell’Arcipelago Toscano e che andranno a formare un eccezionale database che Legambiente metterà a disposizione del CNR e dell’università di Siena, i partner scientifici in questa bella avventura di citizen science di Vele Spiegate». Poi il Gwaihir ha mollato gli ormeggi per esplorare le splendide acque cristalline del Giglio.
Una volontaria di Legambiente racconta: «il meteo ci ha permesso di recuperare il lavoro perso la mattina e siamo sbarcati in un posto selvaggio e magnifico». Un volontario aggiunge: «Anche questa spiaggia per quanto inaccessibile si è rivelata una miniera di rifiuti. Il lavoro è stato duro e non solo a causa dello sbarco arduo e faticoso, ma alla fine la spiaggia è stata ripulita da molti sacchi di spazzatura e, come è successo a Giannutri e alle Formiche di Grosseto e all’Isola d’Elba, come sempre soprattutto plastica».
Vele Spiegate nasce proprio dalla consapevolezza che ogni anno milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in mare, mettendo a rischio l’ambiente, l’economia, la fauna, ma anche la nostra stessa salute a causa della contaminazione della catena alimentare. Quella trovata nel mare dell’Isola del Giglio – che Legambiente chiede che venga tutelato con l’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano che dovrebbe essere istituita dal lontanissimo 1982 – è una situazione della quale le comunità insulari non sono quasi per niente responsabili: la plastica proviene dal Continente, portata in mare dai fiumi e dalla cattiva gestione dei rifiuti, poi le correnti completano l’opera. «Dispiace vedere una costa così bella sporcata dall’incuria umana – conclude una volontaria – ma il nostro volontariato serve anche a questo: far capire che possiamo e dobbiamo evitarlo».
Anche di questo si è parlato la sera a Giglio Porto al partecipato dibattito “Come stai Mare?” con il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli e il vicepresidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Stefano Feri. Un incontro impensabile più di 20 anni fa, quando gli antiparco impedirono l’attracco di Goletta Verde. Marco Marmeggi e Luca Agujari di Diversamente Marinai hanno sottolineato che Vele spiegate punta ad acquisire dati sull marine litter nell’Arcipelago Toscano con 9 campi velici e 200 volontari coinvolti. Ortelli si è complimentato per l’iniziativa e ha chiesto la collaborazione di Legambiente per affrontare i problemi del Giglio, compreso il post-Concordia. Feri ha ricordato l’appoggio convinto del Parco Nazionale a Vele Spiegate e la collaborazione e il confronto – a volte vivace - con il Cigno Verde anche per quanto riguarda i problemi di Giannutri.