“Giova ribadire lo spirito del lavoro affrontato in questa fase e gli obiettivi che il Parco ha messo in campo per dare una svolta al sistema dei percorsi nell’area protetta”. Il Presidente Sammuri replica alle nuove critiche sull’andamento dei lavori comparse su Facebook riprendendo i punti essenziali del progetto.
“La fitta rete sentieristica fuori e dentro Parco è cresciuta nel tempo con impulsi positivi da parte di volontari e con una pluralità di micro interventi localizzati realizzati dalla pubblica amministrazione direttamente o indirettamente. Volendo riordinare, aggiornare, digitalizzare i tracciati per offrire al visitatore uno strumento più moderno si è partiti con il progetto per selezionare i primi 350 Km di tracciati sull’Elba. La ditta vincitrice del bando ha collaborato con le guide che da anni operano in loco. Il reticolo dei percorsi è stato confrontato con vari esperti per definire il migliore assetto. Si è seguito il manuale CAI per garantire che l’esperienza dell’associazione potesse dare un supporto logistico operativo all’altezza della complessità. Si è scelta l’uniformità con la tabellazione verticale e la segnaletica orizzontale presente in tutt’Italia. I materiali utilizzati sono quelli previsti nel progetto e concordati con l’Ente.
Il progetto, fin dalle prime fasi progettuali ha rispettato le indicazioni dei quaderni di escursionismo redatti dal CAI nazionale. Il libretto da’ delle indicazioni ben precise, infatti non meno di tre anni fa l’Ente Parco in collaborazione con il CAI ha organizzato dei corsi per spiegare le tecniche di ‘segnatura’ dei sentieri in modo da uniformare il metodo. Corsi a cui hanno partecipato vari operatori del settore nonché appassionati di escursionismo.
Le lavorazioni necessarie per la posa in opera sono in fase di ultimazione. Alla conclusione si riprenderà il lavoro per integrare aspetti che possono risultare deficitari. E’ evidente che si tratta di un primo intervento organico.
Rispetto ad un quadro di itinerari cresciuto dopo la prima fase di istallazione di segnaletica degli anni ‘2000 , il Parco ha fatto alcune modifiche: la numerazione CAI con 3 cifre, la tabellazione dei sentieri più importanti, l’abbandono di percorsi secondari. Occuparsi di tutto e non riuscire poi a mantenere adeguatamente tutta la funzionalità è una condizione che abbiamo già sperimentato. Meglio cercare di ottimizzare le risorse garantendo la manutenzione per un quadro di percorsi oggettivo riconosciuto. L’ideale sarebbe poter completare la rete con la preziosa collaborazione delle associazioni del volontariato che chiedono tratti in adozione. Il recente accordo con il CAI locale dovrebbe proprio fornire un aiuto prezioso in questo monitoraggio iniziale per offrire al pubblico un buon lavoro”.
Approfondimenti tecnici a cura dell’Ufficio Tecnico del PNAT
In occasione dei corsi sulle tecniche di segnatura è stato spiegato che i pali di supporto dovevano avere lunghezza variabile da 200 a 300 cm, e un diametro, consigliato, di 8 cm (se in legno) di varia forma, squadrati o torniti in legno; sono state spiegate anche le modalità di posa. L’Ente ha scelto la plastica riciclata sia perché più durevole nel tempo sia perché non necessita di nessuna manutenzione.
La posa del palo della segnaletica verticale è stata eseguita secondo le indicazioni del CAI in base alle quali occorre conficcare i pali per almeno 50-60 cm nel terreno e mettere dei tondini di ferro nella parte interrata per impedirne la rotazione e l’estrazione. Non è previsto l’uso del cemento per la realizzazione di plinti.
La caratteristica del palo in plastica riciclata è quella di essere flessibile e di oscillare in caso qualcuno lo muova. Ad oggi, nonostante le condizioni meteo avverse con venti a circa 100 km/h, non sono state riscontrate cadute spontanee di segnaletica verticale. Se invece c’è l’intenzionalità di buttare giù il palo non basta neanche un plinto in calcestruzzo.
Le bandierine segnavia di inizio o che tracciano il sentiero sono state fissate con un prodotto monocomponente, a rapida polimerizzazione, idoneo ad incollaggi dalle elevate prestazioni. Sono stati posati ad oggi, tra bandierine segnavia e segnaletica verticale, circa 1.500 pezzi. E’ stato riscontrato che il distacco delle bandierine ha inciso per l’1% e nei casi in cui il materiale usato non ha avuto il tempo di far presa. La ditta è intervenuta prontamente ripristinando anche la segnaletica appositamente staccata. L’intento del Parco è quello di uniformare la segnaletica in tutto l’Arcipelago, il materiale non conforme al progetto è stato rimosso.