Come ogni anno da moltissimi anni abbiamo ospitato una squadra di alunni dell’Istituto ISIS Foresi di Portoferraio per l’ormai usuale stage di alternanza scuola-lavoro. Elbatech ha da sempre il piacere di portare avanti questo tipo di iniziative, così come altre a scopo ambientale, soprattutto per il bene dei nostri giovani.
Le attività di alternanza da noi vengono preparate meticolosamente, individuando per tempo un progetto realizzabile nell’arco di tempo previsto e definendo un tutor giorno per giorno che affianca i ragazzi. Elbatech investe quindi tempo (molto, per preparare le attività e per lavorare con gli studenti) e denaro per acquistare i componenti necessari allo svolgimento delle attività. Un tipico progetto solitamente prevede: una fase iniziale di studio della problematica, una fase progettuale, una realizzativa e infine una sessione di misure ed analisi dei dati.
Quest’anno i partecipanti hanno progettato e realizzato un “fotometro”, ovvero uno strumento in grado di misurare l’interazione di una sorgente luminosa con un campione da analizzare (solitamente un liquido o una sostanza miscelata ad un liquido). Questo strumento è la base dei più complessi “spettrofotometri” commerciali, strumenti che con il medesimo principio effettuano la misura su tutto lo spettro della luce visibile anziché solo a certe lunghezze d’onda (gli spettrofotometri sono normalmente utilizzati per rilevare la presenza di determinati elementi o composti in un campione sotto esame).
Anche gli alunni di quest’anno si sono impegnati molto, mostrando addirittura un virtuoso senso del dovere nel tornare giovedi scorso, a vacanze pasquali iniziate, per recuperare il famoso giorno di assenza forzata per la “grecalata”, giorno essenziale per poter concludere con successo l’esperienza in Azienda.
Il dispositivo che hanno realizzato è basato su un led tricolore (rosso-verde-blu) che illumina una “cuvette” contenente il campione da analizzare. Dal lato opposto una fotocella raccoglie il segnale ottico e lo converte in un segnale elettrico che, opportunamente amplificato, costituisce la grandezza di misura.
Gli alunni hanno potuto studiare la tecnica e valutare in pratica le varie criticità realizzative. Questo costituisce, a nostro avviso, l’essenza dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro: a fronte dello studio teorico di un fenomeno o di una tecnica, durante questi stage ci si confronta proprio con le problematiche che rendono difficile mettere in pratica quanto studiato e applicarlo per risolvere un problema.
Nel caso di quest’anno, per esempio, i ragazzi hanno riscontrato che l’idealità della misura viene meno per il solo fatto che la sorgente luminosa è più o meno efficiente a seconda del colore emesso. Oppure perché la fotocella ha una risposta preferenziale a certe lunghezze d’onda. Tutti aspetti che solo il metter mano alla problematica ha potuto evidenziare, offrendo un reale beneficio didattico agli studenti.
Alla fine il prototipo di fotometro ha funzionato molto bene permettendo di effettuare misure di prova su alcune soluzioni e di raccogliere e analizzare i dati conseguenti. Ci fa piacere quindi salutare i partecipanti di quest’anno: Alessandro Provenzali, Mattia Spinetti, Matteo Mazzei e Gabriele Magi.
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