Un antico quartiere pastorale è stato rintracciato nella vallata di Pomonte, sul fianco sudorientale della dorsale che dal Monte Capanne scende in direzione del mare, nella località panoramica anticamente chiamata Affaccatoio (localizzazione: 42.759088, 10.136136). Si tratta del cosiddetto «Caprile di Tramontana», caratterizzato da un vasto recinto in pietra (il «chiuso») dal diametro di circa 5 metri che serviva a radunare le capre durante la mungitura; nei pressi si trovano anche alcuni «grìgoli», ossia dei ripari rupestri adattati con muretti a secco che servivano per isolare i capretti dalle capre adulte. Il «Caprile di Tramontana» – così chiamato poiché localizzato verso nord rispetto a Pomonte – viene citato per la prima volta il 26 novembre 1820 dal «deputato» marcianese Andrea Testa riguardo i confini dei pascoli montani: «Conservando pascolo fino allo scalo di Pomonte con l’aje e sopra le Caselle passando per mezze coste delle Vallecchie con il Caprile detto di Tramontana». Successivamente lo si trova indicato nelle mappe del Catasto leopoldino (1840), insieme al toponimo «Poggio del Caprile di Tramontana» che indica una vicina vetta sulla dorsale. Questo quartiere pastorale, scoperto da Silvestre Ferruzzi grazie ai suddetti riferimenti documentari e cartografici, rappresentava uno dei punti di riferimento dei confini di quel pascolo caprino che, in quanto estremamente dannoso per le coltivazioni, veniva relegato sulle vette rocciose dei monti. Per la sua importanza strategica (si trova 80 metri più in basso del frequentato sentiero 104 che da Pomonte sale alla cresta del Capanne) e storica (nell’area sono presenti i ruderi dell’abitato medievale di Pedemonte), il «Caprile di Tramontana» meriterebbe un’adeguata valorizzazione ad opera delle volenterose associazioni locali che sempre più spesso operano attivamente sul territorio dell’Elba occidentale.
Silvestre Ferruzzi