Nel maggio del 2017 si è tenuto a Capraia un evento unico nella storia dell’isola; per due giorni si sono radunati decine di esperti di primo piano per individuare tutte le possibili iniziative da intraprendere nel campo dell’economia circolare. I numerosi e interessanti spunti di riflessione emersi nel corso delle giornate di lavoro sono stati scrupolosamente raccolti in una pubblicazione ricca di dati e obiettivi. Per consentire la massima diffusione di questi “Atti”, oltre alle copie stampate (ovviamente su carta riciclata), è stata creata una versione digitale che circola già da qualche settimana.
Il Progetto è partito da un’idea di Sofia Mannelli (Presidente dell’Associazione Chimica Verde Bionet) che ha attivato un gruppo di lavoro coinvolgendo esperti di accreditate associazioni, Enti di ricerca e società di servizi: Matteo Monni (Vice Presidente di ITABIA – Italian Biomass Association), Francesco Ferrante (Vice Presidente del Kyoto Club); Francesco Petracchini (ricercatore CNR IIA); Camillo Palermo (project manager di ASA SpA, Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato per l'Autorità Idrica Toscana).
L’obiettivo è quello di creare un modello pilota di economia circolare, un “Progetto Faro” per il Mar Mediterraneo.
Il traguardo è un sistema economico capace di rigenerarsi in modo che, i rifiuti diventino materia da valorizzare, l’approvvigionamento energetico si discosti dal fossile verso fonti rinnovabili ed efficienza, il risparmio e la qualità delle materie prime rientrino nella strategia dello sviluppo locale. “A tal fine” - dichiara Sofia Mannelli – “si è pensato di ampliare il concetto smart andando oltre al ciclo dei rifiuti, all’energia rinnovabile, alla mobilità sostenibile e all’efficienza degli edifici. Tali aspetti sono tutti necessari, ma non sufficienti! Vogliamo lavorare anche su acqua, agricoltura, pesca e porto da trasformare in ecoporto”.
Dopo l’ottima riuscita del primo meeting, il prossimo 17- 18 maggio pv si svolgerà un secondo evento a Capraia incentrato su due argomenti specifici agricoltura (uso efficiente dell'acqua e delle risorse) e rifiuti (raccolta differenziata e chiusura del ciclo).
Sarà inoltre questa l’occasione per fare, durante un evento con la popolazione, il punto della situazione che mostra un incoraggiante stato d’avanzamento dopo un anno di attività.
In primo luogo, sono stati identificati una serie di bandi con cui finanziare iniziative su Capraia o di più ampio raggio.
Tra queste si ripone molta speranza nell’approvazione del Progetto europeo Horizon 2020 denominato PEARLS, acronimo che sintetizza l’intenzione di favorire l’impiego di fonti rinnovabili locali per la produzione di energia nelle isole” (PEnetration of Alternative Renewable Energy Local Sources in islands). La proposta di progetto, presentata lo scorso aprile, ha riunito un eccellente partenariato (11 partner per 6 Paesi europei) e prevede una leadership italiana con il coordinamento del CNR e il prezioso coinvolgimento di ENEL Green Power e dell’Associazione Chimica Verde Bionet.
Le isole selezionate per sperimentare le attività e divulgarne gli esiti saranno, oltre alla capofila Capraia, Ibiza (Spagna), Oland (Svezia) e Mljet (Croazia).
Nel frattempo, su Capraia sono state già approvate altre attività progettuali, tra cui un programma articolato coordinato da Enrico Palchetti dell’Università di Firenze. Questo riguarda una stretta collaborazione con le imprese agricole locali, per il ripristino di antichi e preziosi muretti a secco e sistemi di captazione e distribuzione delle acque piovane.
Una particolare nota di merito per tali iniziative sta nel fatto che, in assenza di finanziamenti, si basano tutte su volontà e volontariato di una nutrita schiera di tecnici e scienziati. Questi sono riusciti a trasmettere, fin dalle prime battute, il loro entusiasmo alla popolazione dell’isola, che ormai partecipa attivamente ad un percorso apparentemente utopico.
Nel concreto, sono invece tante le relazioni strette tra isolani e accreditati soggetti che operano nell’ambito dell’economia circolare. Solo per citarne alcune, nel corso del prossimo meeting grazie all’aiuto del socio di Chimica Verde Bionet, Soc.Coop. Green Evolution che dporta i concetti della bioeconomia in tutto il mondo erappresenta in Italia la Società Olandese Synbra Technology, quest’ultima donerà all’Agriturismo “Valle di Portovecchio” di Capraia uno speciale compostatore adatto ad ogni stagione.
Inoltre, Jan Noordegraaf, Amministratore Delegato dello stesso gruppo industriale olandese, firmerà un accordo con la Coop Maricoltura e Ricerca di Capraia per una fornitura a prezzi calmierati di cassette per il loro pesce biologico certificato da allevamento in mare, realizzate in BIOFOAM™, biopolimero espanso biodegradile e compostabile che sostituirà le tradizionali cassette in polistirolo impattanti per l’ambiente marino e per il loro smaltimento. Un grandissimo risultato per combattere il fenomeno del Marine Litter.
La propensione degli isolani ad accogliere l’innovazione è dimostrata a tutti i livelli della società con chiare manifestazioni di ospitalità nel rispetto di solide tradizioni. La cooperativa di pescatori intende infatti offrire ai convenuti un rinfresco di benvenuto, la proprietà (italo-inglese) dell’incantevole Castello San Giorgio aprirà le porte del maniero quattrocentesco per una spettacolare aperitivo. Infine, anche quest’anno, la Società di navigazione Toremar farà viaggiare gratuitamente relatori e partecipanti al workshop e metterà a disposizione uno spazio per i brainstorming che avverranno durante le traversate di andata e ritorno.
Oltre a divenire un modello di economia circolare Capraia è sulla buona strada per diffondere anche dei sani valori di solidarietà e accoglienza.
Sponsor dell’evento: Comune di Capraia Isola, Chimica Verde Bionet, ITABIA, Soc Coop Green Evolution, Soc. Coop Maricoltura e Ricerca.