La Repubblica pubblica un’intera pagina dedicata al bell’articolo “I gioielli dell’Elba” scritto da Silvia Luperini, certamente una grande occasione di promozione turistica dell’Elba grazie al grazie al progetto Elba Smart Exploring e al prestigioso inserto turistico R Club della Repubblica.
L’articolo si occupa diffusamente dei 400 Km di meraviglie dei sentieri elbani mappati da Elba Smart Exploring - tra i quali viene citato anche il Santuario delle Farfalle Ornella Casnati di Monte Perone dove il 2 giugno Legambiente e Federparchi organizzeranno l’ormai tradizionale Festa delle Farfalle – e mostra alcuni gioielli della nostra Isola e tra questi c’è un “lago scarlatto” che “pare uscito dal maleficio di una fiaba”. Quale sia questo lago La Repubblica lo illustra con la prima delle foto di Roberto Ridi che rappresenta il primo dei gioielli elbani: è l’ex laghetto rosso del Puppaio cancellato da una “bonifica” pervicacemente voluta dalla passata amministrazione del disciolto Comune di Rio Marina.
Insomma, l’inserto turistico de La Repubblica considera – proprio come Legambiente e molti cittadini e turisti – una magnifica attrazione turistica e paesaggistica quel che l’ex Comune riomarinese ha cancellato: “Il laghetto. Le suggestive acque rosse e ferrose nel Parco Minerario di Rio Marina”.
Chissà cosa ne pensano i candidati delle tre liste che si contenderanno il nuovo comune di Rio? Speriamo solo che abbiano una concezione del turismo, del paesaggio e della bellezza diversa dagli amministratori che li hanno preceduti.
ECCO IL TESTO DEL L’ARTICOLO DELLA REPUBBLICA:
I Google-segreti dell’isola senza segreti
Grazie al progetto Elba Smart Exploring sono in corso di mappatura tutti i 400 km di sentieri dell’Elba, utilizzando la telecamera certificata da Google Ista360 montata su uno zaino. Il sistema permette di seguire i percorsi tracciati da Google Maps e la visualizzazione Street View Nella foto grande, la spiaggia dell’Acquavivetta, Portoferraio.
Un entroterra da scoprire I 400 km di sentieri dell’Elba sono tutti svelati grazie alla mappatura, prima al mondo nel suo genere, fatta zaino in spalla dal gigante Usa
Ti tocca l’anima con viste spettacolari: golfi che si inseguono sul mare, canyon, boschi, chiese isolate e laghi rossi. L’isola d’Elba che non c’è per la maggior parte dei turisti che si limitano a guardarla dai lettini delle sue 200 spiagge e più, si dipana lungo una ragnatela di sentieri che ne fanno scoprire il suo lato più confidenziale e segreto. Quello che la maggior parte dei turisti ignorano. L’Elba lontana dagli ombrelloni, si perlustra fra lecci e querce della macchia mediterranea mentre l’olfatto si rianima tra rosmarini e lavande, elicriso ( che sa di liquirizia) e cisto rosso. Un’esperienza rigenerante che spezza la routine da bagno di sole e può diventare anche fil rouge di una vacanza. Se prima d’ora, senza una cartina e un minimo di esperienza, era difficile orientarsi nel reticolo di sentieri, da quest’anno sarà più agevole partire alla conquista dell’isola: per la prima volta al mondo, è in corso la mappatura digitale completa dei 400 chilometri di tracciati dell’Elba grazie al progetto Elba Smart Exploring. Basta aprire Google Maps sul proprio telefonino, scegliere un itinerario, scaricare la mappa e poi seguire le indicazioni come si fa già in città. Oppure prepararsi il percorso ideale dal divano di casa grazie alla visualizzazione Street View. «È un progetto innovativo e semplice per rendere accessibile anche l’isola più nascosta grazie alla tecnologia », spiega Claudio Della Lucia, responsabile della Gestione Associata per il turismo dell’Isola d’Elba. D’ora in poi servirà solo un pizzico di curiosità e uno smartphone carico in mano, per esplorare il territorio conoscendone già difficoltà, tempi di percorrenza e punti di interesse.
«La caratteristica unica di quest’isola – racconta Francesco Perucco, guida di Naturalmente Elba – è la sua grande varietà. Con i suoi 147 km di coste, ti aspetti di trovare solo belle spiagge e invece c’è un entroterra incredibile: castagneti secolari con eremi abbandonati, deserti rossi brillanti di ematite, dolmen granitici, orchidee spontanee, un santuario di farfalle con 50 specie diverse e tutte le tracce della sua storia lunga e gloriosa ». Per la sua posizione strategica tra il Nord e il Sud del Mediterraneo, l’abbondante ferro e granito, le viti e gli ulivi, è stata concupita e conquistata da etruschi, greci, romani, longobardi e Repubbliche Marinare. E poi da Spagna, Inghilterra, Francia. Ecco perché in uno spazio così ristretto (circa 28 km di lunghezza) si concentrano rovine, forti, fortezze, siti archeologici, tradizioni, cibi, dialetti e leggende che cambiano di paese in paese, ognuno con la sua forte personalità.
Il sito elbasmartexploring.com, dal 20 giugno on line, suggerirà percorsi come Il mondo del granito (7,8 km 2 ore circa) con partenza dal borgo di San Pietro – irto su uno sperone granitico immerso nel verde con i suoi portali delle case intagliati – il piacevole Museo mineralogico Mum insieme a vedute scenografiche su Pianosa, Montecristo e la Corsica. Per chi viaggia in famiglia (e non solo) vale la pena lanciarsi in un trekking nel Parco minerario dell’Elba (si parte da Rio Marina) nato per conservare e valorizzare ciò che resta di quasi tre millenni di cultura segnata dall’estrazione del ferro. Passando dal lago scarlatto – pare uscito dal maleficio di una fiaba – al paesaggio marziano dei cantieri minerari si può anche scavare con il piccone (fornito con il biglietto d’ingresso) e portarsi a casa, come ricordo, cristalli di pirite, di quarzo o di ematite iridescente. O costruirsi un giro che preveda una sosta golosa tra le tante realtà enogastronomiche aperte negli ultimi anni.
Silvia Luperini