Legambiente Arcipelago Toscano condivide gli obiettivi indicati nel bilancio di previsione 2013 approvato recentemente dall’Ente Parco e chiede al Presidente Sammuri di coinvolgere i cittadini in generale, e le associazioni ambientaliste in particolare (le cui istanze non possono essere rappresentate nel Consiglio Direttivo dell’Ente) nella definizione delle azioni funzionali al raggiungimento di tali obiettivi mediante l’organizzazione di periodici incontri tecnici a tema.
Si tratta di questioni particolarmente delicate quali la revisione dei confini del parco e la zonazione e regolamentazione dell’area marina protetta o temi sensibili per gli ambientalisti quali la valorizzazione delle aree di Mola e di Lacona sulle quali in un recente incontro il Presidente Sammuri ci ha già dato precise rassicurazioni.
Di particolare interesse risultano gli obiettivi indicati nel bilancio di previsione: “Miglioramento dell’accessibilità al Parco attraverso la riqualificazione della rete sentieristica principale, la gestione di aree naturalistiche e la apposizione di nuova segnaletica”; “Attivare forme di collaborazione con soggetti pubblici e privati per favorire la cura del territorio”. In questo ambito, Legambiente, sulla base delle esperienze accumulata a livello locale e nazionale e delle continue segnalazioni e sollecitazioni di singoli cittadini, intende farsi promotrice di un articolato progetto al fine di coinvolgere chi vive e conosce il territorio per passione (amanti del trekking) o per lavoro (guide ambientali) nella gestione della rete sentieristica elbana. L’idea che proponiamo anche al Parco Nazionale è quella di convocare una sorta di “stati generali dei sentieri” in cui il Parco e gli “amici dei sentieri” definiscano azioni comuni per la non facile valorizzazione dei numerosi percorsi presenti nell’Arcipelago.
Quel che è mancato in questi anni, dentro ma soprattutto fuori dal Parco, è un monitoraggio ed una manutenzione costante almeno dei percorsi più frequentati. I grandi progetti di riapertura e ripristino dei sentieri sono serviti (nessuno sembra ricordarsi lo stato disastroso di gran parte della sentieristica nel 1996…) ma l’esperienza insegna che se ai grandi progetti non si da continuità poi si rischia di dover intervenire nuovamente entro pochi anni. Per questo c’è bisogno di un piano pluriennale di manutenzione ordinaria (taglio periodico programmabile della vegetazione e piccoli lavori di manutenzione del piano di calpestio) e straordinaria (taglio alberi caduti, sostituzione cartellonistica, segnavia e staccionate danneggiate e, dove davvero necessario, loro sostituzione con elementi in plastica riciclata).
Da tempo noi proponiamo al Parco nazionale ed ai Comuni alcune semplici azioni: inserimento sentieri nel catasto della Rete Escursionistica della Toscana (Ret); Definire tutta la sentieristica di “interesse pubblico”; Definire i percorsi fuori dal Parco adatti all’attività di motocross dei centauri elbani ed impedire gli abusi di chi organizza raid motoristici che distruggono la sentieristica e le piste forestali; Accordi con gli Enti responsabili per la sistemazione delle aree attrezzate lungo le strade provinciali; Migliore la promozione e la continuità di “Adotta un sentiero”, compresa la fornitura di cartellonistica verticale ed una maggiore opera di pubblicizzazione dei percorsi adottati da parte del Parco; No all’apertura di nuovi sentieri che spesso sono “doppioni” di percorsi già esistenti.
Anche per quanto riguarda la “Valorizzazione dell’imprenditoria locale e delle produzioni locali” e “lo sviluppo di campagne di sensibilizzazione per la sostenibilità” Legambiente sarebbe lieta di poter mettere a disposizione del Parco l’esperienza accumulata in anni su questi temi.