Ilio Pisani, elbano con 20 anni di esperienza nel settore dello smaltimento rifiuti in Toscana, oggi presidente di ESA spa, ha spiegato ad Elbareport come funziona la raccolta differenziata all'Isola d'Elba.
"Il sistema elbano finalmente è abbastanza centrato - afferma Pisani - sia per quanto riguarda la raccolta differenziata, che per l'impiantistica di supporto". Dopo il cosiddetto revamping, il completo rinnovamento che nel 2010 interessò l'impianto del Buraccio e che entrò in funzione nel 2011, l'Elba è in grado di svolgere il lavoro di supporto al riciclaggio per la quasi totalità.
Il cittadino è finalmente messo in grado di contribuire sostanzialmente al buon esito della raccolta, che incide sia sul fattore ambientale che sul contenimento dei prezzi.
"Sarebbe veramente assurdo continuare a trovare frigoriferi e lavatrici nei boschi, come avveniva in passato, dal momento che è possibile conferirli gratuitamente nel punto di primo smistamento in loc. Casaccia, oppure possono essere ritirati direttamente a casa, per la modica cifra di 10 euro - dice Pisani - e finalmente, il sistema RAE che si occupa dello smaltimento di tutto ciò che rientra tra gli elettrodomestici o le parti elettroniche si impegna anche al ritiro in loco, mentre prima era l'azienda che doveva trasportali fuori".
Grossi passi avanti si sono fatti nella raccolta di multimateriale. In questo settore, ESA agisce per conto di CONAI, il consorzio che gestisce il riciclaggio di tutti i prodotti attraverso altri cinque consorzi, ognuno dei quali si occupa di una particolare tipologia:
COMIECO - carta e cartone
COPEPLA - plastica
COREVE - vetro
CIAL - alluminio
RICREA - acciaio e banda stagnata
Il CONAI fa riferimento all' ANCI, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Con scadenza quinquennale, a seconda di come e quanto è stato raccolto, Conai concorda la cifra da riconoscere per ogni tonnellata di multimateriale raccolto, e ANCI la trasmette ai Comuni.
"C'è una cosa importante che gli utenti devono sapere" continua Pisani "per quanto riguarda la plastica, la raccolta interessa solo la parte degli imballaggi. Si possono gettare nel bidone del multimateriale, le bottiglie, i contenitori del latte, i vassoi di polistirolo nei quali viene venduta la carne al supermercato, adesso anche piatti e bicchieri di plastica, ma se vi si buttano, ad esmpio i giocattoli dei bambini, per quanto la qualità della plastica sia superiore, quando il carico arriva a destinazione, a causa di questo materiale estraneo, il nostro prodotto viene declassato e ci viene pagato di meno".
Questo dipende dalle normative europee, che obbligano il produttori di imballaggi a sostenere, per il 50% le spese di riciclaggio dei loro prodotti. Lo stesso tipo di declassamento avviene nella raccolta di carta e cartone, quanto più il materiale conferito è selezionato, tanto più alto è il prezzo che il consorzio riconosce all'azienda.
Il cittadino incide quindi sul prezzo che poi ritroverà in bolletta.
Particolare attenzione va dedicata alla raccolta di rifiuti indifferenziati.
Prima di tutto, è assolutamente vietato buttare nel cassonetto, i rifiuti altamente inquinanti come le pile esauste, le lampadine o i medicinali scaduti. Questi sono rifiuti speciali e le attività che ne fanno commercio hanno anche l'obbligo di ritirarli. Ma ciò che crea più danni, e di conseguenza spese più alte per l'utente, è quell'usanza, purtroppo ancora diffusa, di buttare nel cassonetto, rifiuti in acciaio o addirittura calcinacci.
Lo smaltimento del rifiuto indifferenziato, passa infatti, attraverso un vaglio rotante che separa il secco dall'umido. Di quest'ultimo, raccoglie la frazione fine, che crea un compostaggio grossolano che viene trasferito fuori. La frazione secca, invece, dopo essere stata deferizzata, passa in un raffinatore che la sminuzza. È facile capire quali danni subisca l'impianto se ci vanno a finire sassi o parti in acciaio.
Nei primi controlli di smistamento, mentre è facile riconoscere, per esempio uno stendino, piccole parti in acciaio, a volte possono sfuggire. "È successo" insiste Pisani "che nell'impianto sia andato a finire un sacchetto pieno di pulegge d'acciaio, che era sfuggito al primo controllo di smistamento, e questo ha provocato dei danni per decine di migliaia di euro", ma non solo, qualsiasi oggetto che non rientri tra le categorie assimilabili alla raccolta dell'indifferenziato, può provocare una diminuzione della potenzialità dell'impianto, allungando i tempi, e anche questo va considerato nel momento in cui si fanno i conti.
"I fifiuti inerti, possono essere conferiti presso il centro in loc. Casaccia, se in piccole quantità, oppure da Bastiano Autodemolizioni, che li ritira per una somma inferiore ai 10 euro a tonnellata. Lo stesso Bastiano, si occupa anche del ritiro dell'acciaio e questo viene addirittura pagato"
Alla fine della separazione, il rifiuto indifferenziato, traportato all'impianto di Scarlino, viene traformato, per il 50%, in combustibile per la produzione di energia elettrica.
Un ultimo paragrafo va dedicato alla raccolta dell'organico e alla campagna di diffusione del compostaggio domestico.
Marciana Marina, anche in virtù delle piccole dimensioni del proprio territorio, è stato il primo Comune ad organizzarsi, sia con la raccolta porta a porta che con i bidoni di prossimita. In seguito, anche Marciana.
A Portoferraio, il centro storico è già stato dotato di bidoni di prossimità, per la raccolta degli scarti alimentari e piccole ramaglie (colore marrone), cosa che avverrà a breve in tutta l'area urbana. Nelle aree extra urbane si cerca invece di promuovere l'autocompostaggio, affidando a chi è proprietario di terreni, una compostiera in comodato gratuito (precedentemente la compostiera doveva essere acquistata). Questa pratica virtuosa, premia l'utente con una riduzione dei costi in bolletta, che va da 15 al 19%.
Al fine di ridurre i costi e migliorare la qualità del servizio, Esa ha stipulato un accordo con il Parco Nazionale (il progetto è stato presentato a Marciana il 23 gennaio scorso), per fornire ai grandi utenti dislocati all'interno del parco, oltre alle compostiere in comodato gratuito, anche delle macchine trituratrici, che si possono ottenere versando una cauzione di 50 euro, in modo che i produttori di grandi quantità di ramaglie possano effettuare lo sminizzamento necessario ad includere questo tipo di rifiuto alla parte umida, evitando ad ESA di sostenere la spesa che sarebbe necessaria per effettuare la raccolta porta a porta in un territorio così vasto e dislocato.
Questo avverrà, inizialmente, nei comuni di Portoferraio, Porto Azzurro e in particolare Marciana che ha l'80% del territorio incluso nel Parco Nazionale.
"Per quanto riguarda la raccolta dell'oraganico" conclude Pisani "abbiano finalmente realizzato la filiera corta. Tutta la lavorazione per realizzare un compost di qualità, viene effettuata sul territorio e, sempre sul territorio verrà utilizzato, attraverso accordi diretti con gli agricoltori locali."
Il livello di una buona raccolta differenziata, passa dunque attraverso l'educazione dei cittadini, ed è per questo motivo che ESA ha promosso un progetto volto ad insegnare ai bambini quanto sia importante differenziare i rifiuti. "Le olimpiadi del riciclaggio", questo il nome del progetto, interesserà 30 classi delle scuole materne, elementari e medie.
Tatiana Paolini