Alcuni bagnanti, che si stanno godendo gli ultimi giorni d’estate nella bella spiaggia di Marina di Campo, hanno segnalato a Legambiente Arcipelago Toscano che davanti al Residence Iselba sta sorgendo un cantiere per la costruzione di una piscina proprio sulla spiaggia.
Non dubitiamo che formalmente sia tutto in regola, ma ci chiediamo come si possa riproporre nel 2018, - di fronte a un mare meraviglioso e a pochi metri da dove nel 2017 c’è stata la prima nidificazione di tartaruga marina di cui si abbia notizia all’Elba – infrastrutture turistiche impattanti come questa.
Il tutto in una spiaggia che presenta da anni forti problemi di erosione e dove proprio gli stabilimenti balneari sono i primi a chiedere costosi ripascimenti al Comune.
Invece di rinaturalizzare e di creare quella spiaggia tarta-friendly che a parole l’amministrazione comunale sembrava voler cominciare a realizzare dopo il grande ritorno pubblicitario della nidificazione della tartaruga Federica e della nascita di più di 100 tartarughine, si procede a un’ulteriore “indurimento” della costa che provocherà altri problemi.
E comunque, quella piscina non si poteva fare un po’ più all’interno e non al confine con la spiaggia?
Se è così che si pensa di tamponare il calo di turisti dell’estate 2018 di cui molti operatori campesi si lamentano, temiamo che si stia facendo un grossolano errore, non è certo facendo piscine stile Riviera Romagnola a pochi metri dal mare che si rilancia il turismo.
Ci permettiamo di suggerire all’Amministrazione di Campo nell’Elba di seguire e far proprio almeno il decalogo di buone pratiche per tutelare le spiagge appena pubblicato dalla Regione Sardegna:
1. Con il tuo comportamento puoi contribuire a preservare la bellezza della spiaggia. La tutela passa per piccoli ma importanti gesti.
2. Sabbia, ciottoli e conchiglie sono parte della spiaggia, non portarli via. La spiaggia vive anche grazie a loro ed è illecito il prelievo.
3. La presenza della posidonia in spiaggia è del tutto naturale, non rimuoverla. La posidonia (chiamata erroneamente “alga”) insieme al materiale naturale che il mare accumula, nutre la spiaggia e la difende dall’erosione.
4. Ammira le dune e non camminarci sopra. La duna è il serbatoio naturale delle spiagge, calpestandole ne comprometti l’esistenza.
5. Rispetta la vegetazione. Non calpestare e non raccogliere piante e fiori presenti sulle spiagge o sulle dune: trattengono i materiali naturali che altrimenti sarebbero trasportati via dal vento.
6. Utilizza sempre le passerelle e i sentieri indicati. Il calpestio favorisce l’erosione, danneggiando gravemente le dune e la vegetazione.
7. Porta via con te i rifiuti, non lasciarli in spiaggia o in mare. Il filtro di una sigaretta impiega fino a 5 anni per degradarsi, una lattina fino a 500 anni.
8. Getta l’ancora negli spazi consentiti, se presenti, e mai sulle praterie di posidonia. Le ancore possono provocare danni irreversibili alle piante.
9. Lascia la sabbia nella spiaggia. Prima di andare via, quando sei ancora in spiaggia o sulle passerelle, rimuovi la sabbia dal telo mare e dal tuo corpo. La sabbia trasportata al di fuori della spiaggia è persa per sempre.
10. Segnala i comportamenti illeciti. Telefona al numero 1515 del Corpo forestale e di vigilanza ambientale.