.Di primo acchito mi sono rallegrato che dopo tanti –troppi- silenzi in Toscana sui parchi, il Pd in campagna elettorale se ne sia ricordato. A Gavorrano, infatti, il candidato alla camera Luca Sani presente anche Raffaella Mariani capogruppo Pd in commissione Ambiente e Giampiero Sammuri, presidente del Parco dell’arcipelago toscano nonchè di Federparchi, lo ha fatto limitatamente però ai parchi tematici con particolare riferimento a quello archeo minerario delle Colline Metallifere. E già qui non nascondo una prima sorpresa. Possibile che con tutto il casotto dei nostri parchi -e non solo in toscana- che non risparmia né quelli regionali e tanto meno quelli nazionali oltre a molte altre situazioni dalla Val di Cornia alla Piana, per la prima volta il Pd come tale promuova una iniziativa con tanto di parlamentari solo per il parco delle Colline Metallifere?
La ragione, stando alle dichiarazioni di Sani, che preannuncia addirittura una proposta di legge appena sarà eletto, ma ricorda che ne aveva già presentata una –di cui credo nessuno abbia mai sentito parlare- è che l’inquadramento giuridico dei parchi tematici–ossia la legge quadro 394- non prevedendo meccanismi ordinari di finanziamento della loro attività, i cui costi gravano per intero sugli Enti locali, deve essere adeguata così lui proporrà in tal senso una modifica alla legge nazionale.
Ora qui le cose si ingarbugliano ulteriormente perché tra le cause della crisi che travaglia in nostri parchi regionali e nazionali –anche tematici-c’è senza ombra di dubbio il pesantissimo taglio delle risorse che la legge prevede e sanziona nella maniera più chiara e netta. E tuttavia i tagli regionali (anche in Toscana) e nazionali sono all’odg in barba alle leggi in vigore. Non solo, ma che quelli tematici come le Colline Metallifere possano sopravvivere solo se si modificherà la legge 394 è un’altra singolare trovata. Vuoi perché, come ricorda lo stesso Sani, gli Enti locali se ne fanno già carico naturalmente con le note difficoltà. Vuoi perché la regione manco è menzionata quasi che il panorama dei parchi regionali toscani non dovesse tener conto di questa come di altre presenze. Presenze –così veniamo anche alla legge quadro 394- a cui nessuno nega un ruolo di proposta e di progettazione per ricercare su scala regionale, nazionale e comunitaria come Rete 2000 le risorse indispensabili. Vale in Toscana come in Sardegna non meno ricca di noi di miniere. Vedi al riguardo il lavoro in corso del ministro della coesione Barca. L’art 7 della 394 prevede, inoltre, il sostegno a iniziative dei comuni presenti e contigui ad aree protette proprio in materia anche di turismo etc. Quel turismo a cui si richiama anche Sani a cui in un articolo su l’Unità la senatrice Maria Pia Garavaglia fa cenno in quanto le regioni hanno la competenza esclusiva (che qualcuno a Roma vorrebbe ricondurre alla stato). Competenza che anche le regioni dovrebbero saper gestire meglio proprio con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente. Turismo insomma che ben si attaglia alle Colline Metallifere come ai Parchi della Val di Cornia e ad altri nostri territori protetti. Ecco perché è poco ragionevole e realistico rimandare alle calende greche parlamentari questioni che possono e devono invece essere fin d’ora affrontate e gestite innanzitutto in sede regionale. Aggiungo, infine, che trovo sconcertante che nell’incontro di Gavorrano Sammuri abbia ricordato che tutto ciò va bene perché il nuovo parlamento dovrà prendere le mosse sui parchi dal testo approvato ‘unanimemente’ dal senato, così potremmo tranquillamente affrontare anche il problema di quelli tematici. Ma quel testo penalizza e stravolge la legge attuale. Possibile che non ci si sia ancora chiesti -neppure da parte del Pd e non solo a Gavorrano-come sia stata possibile quella unanimità del voto con chi ha sostenuto la Prestigiacomo, le sue sortite sulla privatizzazione dei parchi, sui condoni tombali, i piani casa a partire dal ministro Calderoli che aveva proposto addirittura di sciogliere i parchi regionali? Davvero se quelle modifiche andavano a vantaggio dei parchi i D’Ali di turno l’avrebbero votata? Dal testo del senato, che porta colpevolmente anche la nostra firma, bisogna partire si ma per cambiare finalmente e chiaramente strada e non solo per i parchi tematici, non dimenticando innanzitutto tutto che esso espropria le regioni di qualsiasi competenza sulle aree protette marine. Pensa davvero Sani che sia quello il treno giusto a cui agganciare il vagone dei parchi tematici?