A proposito della riscoperta di un gruppo di sette mulini che accompagnavano il Fosso di San Francesco nel percorso tra Sant’Ilario e Pian di Mezzo, Club Alpino Italiano Isola d’Elba e Legambiente Arcipelago Toscano condividono quanto detto dal Sindaco di Campo nell’Elba Davide Montauti riguardo alla «creazione un percorso trekking lungo le cascate di granito, gli antichi mulini ed il bosco alto. Tali elementi, uniti alla splendida visione in lontananza del mare, potrebbero rappresentare un’esperienza escursionistica unica, che solo la nostra straordinaria isola può regalare..».
Però, le due associazioni colgono l’occasione per ribadire che l’apertura di nuovi sentieri deve essere sempre valutata con molta attenzione da parte dei soggetti che se ne fanno promotori, cosa che purtroppo non è sempre successa negli ultimi anni.
Infatti, si deve tenere sempre presente che, come dimostrano studi scientifici, ogni sentiero ha un certo grado di impatto ambientale e, come altre vie di penetrazione nella montagna o lungo la costa, contribuisce ad indebolire l’equilibrio generale dell’ecosistema e a interromperne la continuità ecologica. Interferendo a volte con specie animali e vegetali rare e protette.
Soprattutto in aree già molto frequentate, ogni nuovo sentiero segnato concorre a interferire sempre di più con la fauna e la flora, a disperdere altri rifiuti ea “tagliare” la rete della biodiversità.
Salvo casi eccezionali e circonstanziati, come quello della “nuova via dei mulini” particolarmente interessante dal punto di vista storico-culturale e che valorizzerebbe la parte orientale del comprensorio Campese, in generale è opportuno escludere il tracciamento di nuovi percorsi e sarebbe bene abbandonare e permettere la rinaturalizzazione di alcuni percorsi improvvidamente aperti.
E’ anche bene tener presente che una segnaletica corretta e non invasiva del sentierorappresenta uno strumento essenziale per frequentare con maggiore sicurezza il territorio. Per non creare confusione tra gli escursionisti che frequentano l nostri sentieri, questa segnaletica (anche qualora si trattasse di aree esterne al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano) deve essere comunque sempre “integrata e uniformata” a quella del Parco Nazionale, peraltro già conforme ai criteri del CAI.
In questo senso il Club alpino Italiano è competente ai sensi dellaLegge 24 dicembre 1985, n. 776 Art. 2 Lett.b.
Infine, l’accatastamento e la numerazione di un tracciato consentono il suo ordinato censimento in un elenco (catasto) dei sentieri, quindi un’individuazione in maniera univoca su tutto il territorio nazionale, dando così all’escursionista un più facile accesso cartografico, oggi anche multimediale.
Un buon esempio in questo senso è l’operazione di accatastamento e segnaletica apposta dal Comune di Porto Azzurro sulla rete sentieristica locale.