Ebbene sì, la Regione Toscana, tra quelle italiane la più coperta dai boschi, (1,2 mln di ettari, pari al 53% della superficie), la più organizzata dal punto di vista della prevenzione antincendio boschivo con la scuola AIB 'La Pineta di Tocchi' in provincia di Siena, si è posta il problema di nuove modalità di gestione del patrimonio silvano per prevenire i rischi di incendio e, nel caso si verifichino, di ridurne le conseguenze.
Nella memoria ancora il terribile rogo del Monte Serra, di fine settembre 2018, che si mangiò 1.500 ettari di vegetazione, lambendo Calci e Vicopisano (con una velocità spaventosa, da bruciare 400 ettari in un' ora), ma anche i recentissimi incendi di fine febbraio 2019, una domenica di vento che ha cancellato decine di ettari in roghi di grosse dimensioni, tra l'Alta Versilia e la Garfagnana.
L' anomalia di incendi nel periodo invernale, mai avvenuti prima, allarma molto i tecnici delle Istituzioni locali, tanto da promuovere, anche all'Isola d' Elba, incontri di informazione come quello del 5 marzo, al quale hanno partecipato Massimo Tognotti, referente AIB territoriale della Direzione regionale di Agricoltura e sviluppo rurale e Giancarlo Gentili dell' Unione dei Comuni delle Colline Metallifere (ambito nel quale è inserita l'Elba) e, tra il personale della struttura elbana antincendi, Marcello la Rosa e Lorenzo Capocchi.
Ai cambiamenti climatici ed all' aumento delle temperature, si risponde insomma alzando i livelli di guardia e la prevenzione.
In territori boscati privi da decenni di trattamento colturale e pulizia (una volta garantiti da chi vicino ci viveva e coltivava), bisogna correre ai ripari, eliminando quel combustibile fine che, in caso di fuoco, funge da innesco per i tronchi più grossi, in scala macro ciò accade nel camino predisposto per l' accensione.
Il modo più efficace che si intende sperimentare è quello del 'fuoco prescritto', incendi controllati di sottobosco e arbusti, predisponendo veri e propri cantieri attivabili solo in determinate condizioni meteoclimatiche e con l' utilizzo di personale specializzato e ben organizzato: direttore del fuoco prescritto, responsabile della sicurezza, osservatore (distanziato per avere sempre il quadro d'insieme), le 'torce' (di solito due persone) e, naturalmente, le squadre AIB con i mezzi per lo spegnimento a 'fine lavori'.
Per quanto riguarda l' Elba, la zona interessata - 3,5 ettari – è stata individuata nella parte bassa del Monte Orello, che sarà in aprile oggetto di questa bonifica, avvalendosi nell' occasione di squadre AIB di tutte e sette le Associazioni che sull' isola svolgono attività antincendio boschivo.
Coinvolte ovviamente tutte le Istituzioni, locali, elettive e non.
cr